«Un giornalista ha bisogno del conforto del pubblico, degli amici, delle persone colte. Qui non si vede nessuno, nessuno s’è fatto vivo a dirle: “Bene. Male. Uno schifo”»
Enzo Striano, Il resto di niente, 1986
È un romanzo storico che racconta la vita di Eleonora de Fonseca Pimentel, la nobile portoghese cresciuta a Roma e poi vissuta a Napoli che fu tra i protagonisti della breve Repubblica partenopea del 1799. Sin da ragazza Lenòr, com’era chiamata in famiglia, frequentò i salotti illuministi napoletani, venendo in contatto con i personaggi eminenti – medici come Domenico Cirillo, scrittori come Ignazio Ciaia e giuristi come Mario Pagano – che avrebbero combattuto contro i Borbone per uno dei primi esperimenti democratici italiani.
Fu scrittrice e poetessa e durante la Repubblica diresse quasi interamente da sola il Monitore napoletano, un periodico vicino al governo rivoluzionario. Dopo la caduta della Repubblica e il ritorno dei Borbone, Eleonora de Fonseca Pimentel venne impiccata insieme ad altri patrioti il 20 agosto del 1799, a 47 anni.