Juliana Hatfiled canta l'inno prima di una partita di baseball a Boston nel 2006 (Jim McIsaac/Getty Images)

Una canzone dei Blake babies

Facendo un giro che prende più di mezzo secolo e una manciata di band diverse

È morto Ennio Morricone, come sapete: sul Post abbiamo diverse cose che parlano di lui e delle sue musiche soprattutto.
Due bravi cantautori di cui citammo una canzone e un’altra hanno pubblicato su Bandcamp due brevi raccolte di cover per beneficenza: in quella di Father John Misty ci sono due pezzi di Leonard Cohen, in quella di Jonathan Wilson la cosa migliore è la sua versione di Reach out I’ll be there dei Four Tops.
Un altro bravo cantautore americano di cui non abbiamo ancora citato canzoni ma dovremmo, Ryan Adams, ha invece pubblicato una lettera di scuse (sul Daily Mail! ora dovrebbe scrivere un’altra lettera di scuse per questo) rispetto ai diversi abusi e prepotenze di cui era stato accusato.
È uscito in versione autonoma e online un bel disco di “rarities” di Natalie Merchant, che era stato pubblicato tre anni fa dentro un box di diversi cd.
Un video del 2009 in cui Sting omaggia Bruce Springsteen di una sua canzone (non delle migliori, ma era per non fare sempre quelle vecchie): e soprattutto, come in certe elencazioni di Gianni Minà, c’era un po’ chiunque quel giorno lì.
I coniugi Toyah e Robert Fripp continuano a fare gli spiritosi su YouTube: stavolta provando a fare una canzone di lei nello stile dei King Crimson di lui (lei a 62 anni è piuttosto in forma, comunque).

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