Il comune di Sant’Eufemia d’Aspromonte (Google Maps)

In Calabria sono state arrestate 65 persone appartenenti o vicine al clan Alvaro della ‘ndrangheta

Questa mattina sono state eseguite 65 ordinanze di custodia cautelare contro capi o affiliati a un clan della ‘ndrangheta a Sant’Eufemia d’Aspromonte (Reggio Calabria), dipendente dalla potente cosca Alvaro. Le accuse sono, a vario titolo, di associazione mafiosa, scambio elettorale politico mafioso, reati in materia di armi e di sostanze stupefacenti, estorsioni, favoreggiamento reale, violenza privata, violazioni in materia elettorale, aggravati dal ricorso al metodo mafioso e dalla finalità di aver agevolato la ‘ndrangheta. 53 persone sono state portate in carcere, 12 andranno agli arresti domiciliari.

L’operazione è stata condotta da agenti della Squadra Mobile di Reggio Calabria e del commissariato di Palmi su richiesta della procura antimafia guidata da Giovanni Bombardieri.

Tra gli arrestati ci sono anche alcuni politici: il neoconsigliere regionale Domenico Creazzo di Fratelli d’Italia, che avrebbe richiesto l’aiuto dei clan per essere eletto; il vicesindaco di Sant’Eufemia, Cosimo Idà, il presidente del Consiglio comunale Angelo Alati, il responsabile dell’Ufficio Tecnico Domenico Luppino, che era il referente per gli appalti pubblici del Comune, e Domenico Forgione, consigliere comunale di minoranza.

Oltre che in provincia di Reggio Calabria, ci sono stati arresti e perquisizioni anche nel Nord e in Centro Italia: a Milano, Bergamo, Novara, Lodi, Pavia, Ancona, Pesaro Urbino e Perugia.

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