(girella/lapresse)

Una canzone di Augusto Martelli

Quella di stasera è ottima per finire di caricare la lavapiatti, e portar giù la spazzatura

Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera.
Da ragazzo scrivevo le date sui dischi, quando li compravo: per una congiunta ossessione musicale/classificatoria che è piuttosto rimasta. Questo disco di Neil Young era uscito due mesi prima e me lo feci comprare a Natale che avevo 14 anni, da mio padre che si era appena trasferito da Roma a Firenze, e lo ascoltai spesso a Firenze, canticchiando Lotta love sull’autobus 37.
Nei giorni scorsi ero di nuovo là, e il car sharing mi evita il lungo percorso del 37: e poi mi piace molto che in Toscana si sentano ben due radio di musica per “boomers”, Radio Nostalgia e Mitology, con questi loro nomi sfigati e una programmazione perfetta per noi sfigati nostalgici. È una tendenza cresciuta molto negli ultimi anni, da quando i ragazzi e i giovani ascoltano sempre meno la musica in radio e il pubblico da coccolare è quello che vuole sentire per la milionesima volta Africa dei Toto (l’account di Twitter che ogni giorno pubblica versi a caso di Africa dei Toto ha 50mila follower) o The captain of your heart.
E insomma, ieri sto nella Smart a noleggio all’altezza di Porta Romana  e dalla radio esce Lotta love, nel 2020. E io canticchio, e penso che sono passati 41 anni, io sono nello stesso posto, ed è cambiata qualunque cosa intorno e tutto intorno è cambiato tutto: salvo certe case rinascimentali lungo la strada e la musica. È una banalità svenevole, ma poi dice come mai la musica fa quest’effetto qui. Svenevole.

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