"Cristo deriso" di Cimabue, il 23 settembre 2019 (La Presse / Philippe LOPEZ / AFP)

La Francia ha bloccato l’esportazione dell’opera di Cimabue ritrovata quest’anno e venduta all’asta a ottobre

Il 23 dicembre il ministro della Cultura francese, Franck Riester, ha firmato un decreto per bloccare l’esportazione del Cristo deriso di Cimabue, una piccola tavola dipinta dal celebre pittore italiano duecentesco che si pensava perduta e per anni era stata appesa in una casa di Compiègne, a nord di Parigi, senza che la proprietaria ne conoscesse il valore.

Alla fine d’ottobre l’opera era stata venduta all’asta per più di 24 milioni di euro a un acquirente di cui non è stata diffusa l’identità. Riester ha deciso di rifiutare il permesso di esportazione per trenta mesi: in questo periodo il Cristo deriso sarà considerato «tesoro nazionale» e lo stato francese potrà cercare i fondi per acquistarlo. Se riuscirà a farlo, la tavola si unirà alla collezione del Museo del Louvre, di cui fa già parte la Maestà di Cimabue.

Il Cristo deriso è una tavola di legno di 26 centimetri per 20 dipinta a tempera a uovo su fondo dorato. Probabilmente faceva parte di un dittico risalente al 1280 su cui erano rappresentate, su tavole simili, varie scene della Passione. Due delle tavole si sono conservate: una fa parte della Frick Collection di New York mentre l’altra si trova alla National Gallery di Londra.

Continua sul Post