L’agenzia meteorologica statale russa ha detto di aver rilevato la presenza di quattro isotopi radioattivi nei campioni d’aria prelevati a Severodvinsk, in Russia, città che si trova a circa 50 chilometri dalla base militare di Nenoksa, dove lo scorso 8 agosto è avvenuto un misterioso incidente nucleare. Nell’esplosione sono morti cinque scienziati dell’agenzia nucleare russa Rosatom, ma finora il governo russo ha dato pochissime informazioni a riguardo: sembra ormai certo che l’incidente abbia coinvolto un piccolo reattore nucleare che forniva materiale di propulsione a un missile sperimentale che l’esercito russo sta testando da alcuni mesi.
Gli isotopi rilevati sono lo Stronzio-91, il Bario-139, il Bario-140 e il Lantanio-140 e hanno un’emivita (cioè il tempo in cui la loro quantità si dimezza per decadimento) rispettivamente di 9,3 ore, 83 minuti, 12,8 giorni e 40 ore, se esposti all’aria. Secondo il servizio meteorologico russo sono state queste sostanze a provocare il picco di radiazioni nell’aria di Severodvinsk successivamente all’incidente: i valori erano rimasti sballati per due ore e mezza, e in quattro stazioni di Severodvinsk erano stati registrati valori da 4 a 16 volte più alti della norma di raggi gamma, radiazioni potenzialmente molto pericolose.
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