(Emmi Korhonen/Lehtikuva via AP)

Oggi si vota in Finlandia

Il centrosinistra potrebbe tornare al governo dopo sedici anni, ma i sondaggi danno in crescita anche gli estremisti di destra dei Veri Finlandesi

Oggi in Finlandia si vota per le elezioni politiche, con cui verranno scelti i 200 membri del nuovo Parlamento. Al momento i sondaggi danno in vantaggio il Partito Socialdemocratico di centrosinistra, all’opposizione nella scorsa legislatura, con il 19 per cento dei voti, che supererebbe nelle preferenze i tre partiti di centrodestra che erano al governo: il Partito di Centro, il Partito della Coalizione Nazionale e i Veri Finlandesi. Quest’ultimo, un partito nazionalista e antieuropeista guidato da Jussi Halla-aho, risulterebbe il secondo partito più votato, come già nelle scorse elezioni, mentre il Partito di Centro dell’ex primo ministro Juha Sipila è dato solo al 14,5 per cento, un netto passo indietro rispetto al il 21,1 del 2015.

I sondaggi – ammesso che siano confermati dai risultati, ovviamente – mostrano una certa sfiducia dei finlandesi nei confronti del governo di Sipila, che si era dimesso a marzo dopo non essere riuscito a trovare un accordo per la riforma del sistema sanitario. Dopo anni di stagnazione, dovuta tra le altre cose alla crisi di Nokia, alle sanzioni imposte dall’Unione Europea alla Russia e alla diminuzione delle esportazioni di carta, il governo di Sipila si era impegnato per risollevare l’economia del paese, adottando politiche di austerity con grossi tagli alla spesa pubblica, che hanno riguardato istruzione, salute e sussidi di disoccupazione. I Socialdemocratici hanno promesso che una volta al governo rivedranno le politiche adottate in questi anni, promettendo, tra le altre cose, un aumento della spesa pubblica, da ottenere grazie a un aumento delle tasse.

Un altro tema centrale della campagna elettorale è stato l’immigrazione: la Finlandia ha avuto storicamente pochi migranti, ma in seguito alla crisi del 2015 il numero degli stranieri nel paese è improvvisamente cresciuto, passando dal 2,7 per cento della popolazione del 2011 al 6,8 per cento del 2017. Di questo si è avvantaggiato più di tutti il partito dei Veri Finlandesi di Halla-aho, che ha promesso regole più severe per la concessione del diritto d’asilo e una politica più dura nei confronti dell’immigrazione irregolare. Il partito di Halla-aho ha guadagnato consensi anche grazie a un recente caso di cronaca in cui alcuni migranti sono stati arrestati con l’accusa di aver violentato delle ragazze minorenni, una notizia di cui si è discusso molto nel paese e che ha scosso l’opinione pubblica finlandese.

Se i sondaggi venissero confermati, in Finlandia potrebbe tornare a vincere un partito di centrosinistra per la prima volta dopo 16 anni, ma l’estrema frammentazione del sistema politico finlandese obbligherebbe probabilmente i Socialdemocratici a cercare di formare una coalizione anche con i partiti moderati di centrodestra. Il leader del Partito Socialdemocratico, Antti Rinne, ha già fatto sapere che non ha nessuna intenzione di governare insieme ai Veri Finlandesi, e quindi la soluzione più probabile potrebbe essere una coalizione guidata dai Socialdemocratici e supportata dal Partito di Coalizione Nazionale di Petteri Orpo, dai Verdi e dal Partito Popolare Svedese di Finlandia, che rappresenta la minoranza linguistica svedese del paese.

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