Una scolaresca in gita a Legoland, un parco a tema a Johor Bahru, in Malesia. (ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages)

Una pagina con contenuti sessisti verrà rimossa da tutti i libri di scuola della Malesia

Spiegava alle bambine di proteggere i «propri genitali» per non disonorare loro stesse e la loro famiglia, il governo ha deciso che sarà sostituita dopo molte proteste

Il ministero dell’Educazione della Malesia ha ordinato che venga rimossa e sostituita una pagina molto sessista dai libri di testo delle scuole elementari. La decisione è arrivata dopo che alcune fotografie della pagina in questione – che appartiene a un manuale di educazione fisica fornito a tutti i bambini di terza elementare della Malesia – erano circolate online su Twitter ed erano state accusate di promuovere nelle scuole una cultura sessista per cui sono le vittime a essere responsabili per gli abusi sessuali che subiscono.

La pagina racconta la storia di una ragazzina di nome Amira che prende alcune precauzioni per proteggere «i suoi genitali», tra cui indossare abiti modesti, chiudere le porte delle stanze in cui si sveste e non avventurarsi da sola in posti isolati. Se Amira non segue queste indicazioni, spiega il libro, verrà abbandonata dagli amici, portando disonore a se stessa e alla sua famiglia e sprofondando nella depressione.

In molti hanno fatto notare che più che promuovere un’idea di modestia le immagini veicolano l’idea che chi subisce abusi e molestie sessuali non debba denunciarli per paura di essere giudicato e abbandonato. In molti si sono chiesti perché non ci fosse anche una parte dedicata a insegnare ai bambini maschi come rapportarsi con le donne.

«Queste immagini promuovono la sessualizzazione delle bambine di nove anni, e le carica del peso di essere loro a dover evitare gli abusi sessuali e allo stesso tempo condanna chi li ha subiti» ha detto al Guardian Yu Ren Chung, un’attivista della Women’s Aid Organisation, che lavora perché vengano insegnati l’educazione sessuale e il concetto di consenso nelle scuole della Malesia.

Dopo che la pagina è diventata viralele autorità malesi hanno ordinato l’immediata revisione del testo scolastico e la vice ministra per l’Educazione Teo Nie Ching ha detto che incontrerà i funzionari del dipartimento che si occupa dei libri distribuiti alle scuole. Su Facebook aveva ringraziato i genitori per aver denunciato le immagini, definendole sessiste e scrivendo che «la vittima non deve mai essere incolpata». Teo sostiene che le immagini del libro «vanno contro la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei minori» e ha confermato al Guardian che verrà inviata una pagina in sostituzione a quella con la storia di Amira a tutte le scuole che usano quel libro di testo a partire dal 29 gennaio.

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