Le barche a vela nel golfo e il Castello di Miramare (VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images)

Le foto della Barcolana, la regata più grande del mondo

Come accade da cinquant'anni nella seconda domenica di ottobre, il golfo di Trieste si è riempito di centinaia di barche a vela

La cinquantesima edizione della Barcolana, una delle più importanti regate veliche internazionali e dall’anno scorso la più affollata al mondo, si è conclusa oggi con la regata principale. È stata vinta dall’imbarcazione Spirit of Portopiccolo dei fratelli triestini Furio e Gabriele Benussi, che hanno replicato la vittoria dell’anno scorso concludendo il percorso in poco meno di un’ora davanti a un equipaggio finlandese e a uno sloveno.

Nelle ore precedenti alla partenza, il comitato organizzatore ha detto di aver ricevuto il numero record di 2.689 iscrizioni, superando nettamente i 2.101 equipaggi che l’anno scorso la fecero diventare le regata più grande del mondo. Il numero di partecipanti alla Barcolana cambia ogni anno, ma la suggestione che crea ogni seconda domenica d’ottobre nel golfo di Trieste, con il castello di Miramare in lontananza e il Faro della vittoria alle spalle, rimane sempre la stessa.

La Barcolana è organizzata dalla Società velica di Barcola e Grignano, l’associazione che la ideò cinquant’anni fa come semplice competizione fra circoli triestini. Da allora la regata — il cui nome completo è Regata Coppa d’Autunno Barcolana, poiché si svolge tradizionalmente la seconda domenica di ottobre — si è ingrandita fino ad ospitare alcuni dei migliori equipaggi del mondo, come nel 1992, quando venne vinta dal Moro di Venezia, l’imbarcazione italiana che nello stesso anno vinse la Louis Vuitton Cup e sfidò America³ in Coppa America.

L’edizione di quest’anno era stata preceduta da alcune polemiche riguardanti il manifesto per il cinquantesimo anniversario realizzato dall’artista serba Marina Abramovic. Sul manifesto la stessa Abramovic è ritratta mentre regge una bandiera con la scritta “We’re all in the same boat”, che significa “Siamo tutti sulla stessa barca”. Quando a inizio luglio il manifesto era stato presentato, dopo essere stato realizzato con il finanziamento dell’azienda triestina Illy, il vicesindaco della città Paolo Polidori, della Lega, aveva accusato l’artista e l’organizzazione di fare propaganda politica servendosi dell’evento ed era riuscita ad ottenere la garanzia di una diffusione limitata per la città. Il manifesto, comunque, non è stato ritirato.

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