(ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI)

Cosa c’è nel disegno di legge anticorruzione

Il cosiddetto "spazzacorrotti" introduce la figura dell'agente provocatore e il "daspo per i corrotti": ora dovrà essere approvato dal Parlamento

Giovedì sera il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge (DDL) anticorruzione, ribattezzato “#SpazzaCorrotti”, che tra le altre novità alza le pene per i reati di corruzione, introduce la figura dell’agente sotto copertura per quel tipo di reati e il “daspo” contro i corrotti, che serve a impedire che i condannati per corruzione possano trattare nuovamente con la pubblica amministrazione. Per entrare in vigore il DDL ora dovrà essere approvato da entrambe le Camere.

Il contenuto del DDL è stato illustrato in una conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dal vicepresidente Luigi Di Maio e dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Le principali novità introdotte dallo “spazzacorrotti” sono:

Alcune parti del DDL non sono state illustrate in tutti i loro dettagli e sarà probabilmente necessario attendere qualche giorno affinché vengano chiarite. Il governo infatti non ha pubblicato il testo completo del DDL, ma soltanto delle slide piuttosto essenziali che ne riassumono i contenuti.

Una delle slide esplicative pubblicate sul sito del governo

L’opposizione, da Forza Italia al PD, ha criticato il DDL accusandolo in particolare di contenere diverse disposizioni incostituzionali, come ad esempio la disposizione di pene accessorie, come la confisca del denaro frutto di corruzione, anche in caso di prescrizione o amnistia. Diversi magistrati intervistati nelle ultime ore hanno invece dichiarato di apprezzare la legge, che aumenta i loro poteri nei confronti di tutti coloro che sono sospettati di corruzione.

L’approvazione del DDL da parte del governo era stata preceduta da una “lettera ai corrotti” pubblicata sul blog del Movimento 5 Stelle in cui il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio sosteneva che grazie a questa legge «corrompere non converrà più a nessuno e in nessun caso». La lettera si concludeva con un’esortazione ai lettori del blog: «Cari cittadini, mandate anche voi un messaggio ai corrotti italiani utilizzando l’hashtag #SpazzaCorrotti. Sono fregati!»

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