<em>Camel Cigarette</em> <em>Dear Shirley</em> di Hinda Schuman

Cara Shirley

Hinda Schuman racconta con foto e lettere la fine di due amori: il suo matrimonio di dieci anni con un uomo e quello di 27 con una donna

Dear Shirley è il racconto fotografico con cui Hinda Schuman racconta la fine di due storie d’amore: il suo matrimonio di 10 anni con Jeremy e la sua relazione di 27 con Susan, che ha sempre considerato un matrimonio. Lo fa attraverso fotografie scattate in più di 30 anni e le lettere e email che ha scritto alla sua amica Shirley prima e a Susan poi.
Dear Shirley. A True Story è ora un libro che verrà pubblicato a maggio da Daylight Books, e leggendolo si ha l’impressione di entrare nella sfera più intima di una persona, di sbirciare le sue confidenze e la sua storia.

Nell’introduzione al libro la fotografa Magdalena Solé scrive: «L’arte delle sue immagini sta nelle inquadrature insolite, nei tagli particolari, nel ritmo degli occhi aperti e chiusi. La tenerezza dei suoi nudi rivela la vulnerabilità dei soggetti, e noi ne restiamo ammaliati. Ci sentiamo come se avessimo dato una breve occhiata a un diario personale e a momenti privati che di solito non vengono rivelati».

Il libro inizia con l’invito a nozze per il matrimonio di Schuman e Jeremy. La prima parte parla della fine del loro matrimonio, dei loro problemi e della presenza di una terza donna, ed è piena di rabbia e frustrazione. Schuman ha sposato Jeremy nel 1971 e ha divorziato nel 1981. Lo stesso anno ha conosciuto Susan e sono rimaste insieme fino al 2009. Il libro parla delle due rotture, ma finisce con una nota positiva: Schuman e Susan sono tornate insieme e si sono sposate nel febbraio 2014 a New York.
Della fine delle due storie, Schuman ha detto: «Il primo divorzio sembrava un’opportunità, il secondo un totale fallimento».
Nella storia delle due separazioni se ne inserisce infine una terza: la fine dell’amicizia con Shirley, che a un certo punto, scrive Schuman, smette di rispondere alle sue lettere e di farsi sentire.

Hinda Schuman ha lavorato come fotografa per il Philadelphia Inquirer per vent’anni e ha spiegato che questo le sembrava un buon momento per pubblicare un libro che parlasse di matrimoni tra persone dello stesso sesso, proprio mentre aumentano gli stati che li riconoscono.

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