Alessandra Martines nei panni di Fantaghirò

Cos’è “Fantaghirò”

E cos'è stato per chi la vide nel 1991, quando andò in onda per la prima volta la miniserie medievale disponibile da oggi su Netflix

Sabato mattina Netflix ha annunciato che è ora disponibile per i suoi abbonati italiani la miniserie televisiva Fantaghirò, andata in onda per la prima volta su Canale 5 il 22 e 23 dicembre 1991 e replicata numerose volte nel periodo natalizio, negli anni seguenti. La miniserie ebbe tantissimo successo quando fu trasmessa per la prima volta, tanto che ne furono prodotti cinque seguiti e una serie animata. Per i bambini degli anni Novanta era uno di quei film da guardare e riguardare, da citare nei contesti più vari, e attorno al quale è nato una specie di culto: è per questo che molte persone sui social network si sono entusiasmate con l’annuncio di oggi.

La trama di Fantaghirò è molto simile a quella di una fiaba tradizionale. In breve: in un mondo medievale in cui due regni sono in guerra tra loro, una principessa ribelle di nome Fantaghirò finge di essere un uomo, il conte di Valdoca, e si impegna in una serie di sfide con il re rivale di suo padre, di cui però si innamora, corrisposta. Tra i personaggi ci sono anche due sorelle molto belle, un’oca parlante, una Strega Bianca e un mostro che mangia solo donne.

Il personaggio di Fantaghirò era interpretato da Alessandra Martines, il re rivale Romualdo da Kim Rossi Stuart: entrambi avevano già avuto delle parti in televisione e al cinema, ma fu questa miniserie a renderli davvero famosi. A pensare di produrre una miniserie fiabesca e poi a dirigere e produrre Fantaghirò e i suoi seguiti fu il regista Lamberto Bava, figlio di Mario Bava, uno dei più famosi registi horror italiani. Una cosa che non si può evitare di segnalare, a chi volesse avventurarsi a guardare Fantaghirò per la prima volta nel 2017, è che la miniserie era doppiata: molti attori non erano italiani e anche gli interpreti principali, pur essendolo, nella versione originale recitarono in inglese, per poi auto-doppiarsi, come avveniva spesso all’epoca nelle produzioni televisive.

La trama di Fantaghirò si basa su una fiaba italiana contenuta nella raccolta di fine Ottocento Sessanta novelle popolari montalesi, e poi ripresa da Italo Calvino in Fiabe italiane con il titolo Fanta-Ghirò, persona bella. Al centro della storia ci sono, da un lato, il rifiuto di Fantaghirò delle attività tradizionalmente femminili e del divieto di leggere, scrivere e imparare a combattere; dall’altro i dilemmi di Romualdo, che teme di essersi innamorato di un cavaliere, oppure di avere il dovere di uccidere la donna che ama.

«Cataldo: Cosa farai se scopri che il Conte di Valdoca è una donna?
Romualdo: La sposerò.
Ivaldo: E se fosse un uomo?
Romualdo: Lo sfiderò a duello, un duello all’ultimo sangue, senza esclusione di colpi. Lo ucciderò, senza alcuna pietà. E poi ucciderò me stesso.
Cataldo: Non potresti sopravvivere alla vergogna di amarlo?
Romualdo: Non potrei sopravvivere al dolore di perderlo».

Dopo il primo Fantaghirò ne furono prodotti altri quattro: gli ultimi due lasciarono un po’ delusi i fan perché Kim Rossi Stuart si rifiutò di continuare a interpretare il personaggio di Romualdo, e quindi gli interessi romantici di Fantaghirò furono in una certa misura dirottati su un altro personaggio. Tutte e cinque le miniserie sono disponibili su Netflix; ogni episodio dura circa un’ora e mezza. Come ha fatto notare qualcuno, in realtà Fantaghirò si poteva già guardare da tempo online su Mediaset On Demand, gratis, e sulla piattaforma di streaming Infinity. A Natale sarà trasmessa su Mediaset Extra.

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