Il primo ministro francese Edouard Philippe, al centro, e, da sinistra, il senatore per la Nuova Caledonia Pierre Frogier, il presidente della provincia settentrionale della Nuova Caledonia Paul Neaoutyine, e i membri degli Accordi di Numea, il 2 novembre 2017, a Parigi (JACQUES DEMARTHON/AFP/Getty Images)

In Nuova Caledonia si farà un referendum per l’indipendenza dalla Francia

Nel 2018 in Nuova Caledonia, una collettività francese d’oltremare, si terrà un referendum per l’indipendenza. I rappresentanti della collettività hanno ottenuto di poterlo organizzare dopo dieci ore di discussioni con il governo francese a Parigi. Se la maggioranza dei 275mila abitanti della collettività voterà per l’indipendenza, la Nuova Caledonia sarà il primo territorio francese a separarsi dal paese dal 1980, quando ottenne l’indipendenza Vanuatu. Non si sa ancora quando si terrà il referendum con esattezza, ma sarà al più tardi a novembre 2018.

La Nuova Caledonia è un arcipelago che si trova nell’oceano Pacifico, a est dell’Australia, ed è grande quasi 20mila chilometri quadrati, più del Veneto. Fu raggiunta nel 1774 dall’esploratore britannico James Cook e chiamata così perché “Caledonia” è un antico nome della Scozia. Fa parte della Francia dal 1853, quando Napoleone III la trasformò in una colonia penale. Oggi i neocaledoni hanno un loro primo ministro, Philippe Germaine del partito anti-indipendenza, ma il capo dello stato è il presidente della Francia e nel Parlamento nazionale ci sono quattro rappresentanti della Nuova Caledonia, due deputati e due senatori. La sua economia è basata per lo più sull’estrazione di nichel: un quarto delle riserve di nichel del mondo si trova qui. Di un referendum per l’indipendenza della Nuova Caledonia si parla da quasi 30 anni.

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