Geoffrey Rush e Frances McDormand, migliori attore e attrice protagonisti, rispettivamente per <em>Shine</em> e <em>Fargo</em> - 24 marzo 1997 (KIM KULISH/AFP/Getty Images)

Chi c’era agli Oscar del 1997

Vent'anni fa ci fu un film che sbancò agli Academy Awards, e alla cerimonia ci furono cose notevoli di Madonna, Tom Cruise, Nicole Kidman, Billy Crystal e Muhammad Ali, tra gli altri

Nel 1997, vent’anni fa, ci fu la 69esima cerimonia di premiazione degli Oscar: a fine marzo (quest’anno sarà domenica 26 febbraio) e allo Shrine Auditorium di Los Angeles (dal 2002 è sempre stata al Dolby Theatre). In Italia c’era il primo governo di Romano Prodi e negli Stati Uniti Bill Clinton aveva da poco iniziato il suo secondo mandato, le Spice Girls avevano da poco pubblicato il loro primo disco e qualche mese prima era stata clonata la pecora Dolly. Qualche mese prima, nel cinema, si era parlato di Steven Spielberg, che nel dicembre 1996 aveva speso 600mila dollari per comprare l’Oscar vinto da Clark Gable negli anni Trenta grazie a Accadde una notte: lo comprò per ridarlo all’Academy, l’associazione che assegnava e assegna gli Oscar.

Quell’anno Spielberg non aveva film candidati agli Oscar, perché stava lavorando a Amistad, che sarebbe uscito a fine anno. Il film che vinse più di tutti fu Il paziente inglese: 12 nomination e 9 premi, compreso quello per il Miglior film. Tra gli altri film con almeno una nomination c’erano, pescando quelli che più si sono fatti ricordare: Il gobbo di Notre Dame (candidato per la musica, perché il premio per il Miglior film d’animazione esiste dal 2002), Romeo + Giulietta di Baz Luhrmann, Trainspotting, Schegge di paura (guardatelo, se vi è piaciuto The Night Of) e Larry Flynt – Oltre lo scandalo. Nessuno di questi vinse un Oscar. Andò un po’ meglio a Independence Day (Migliori effetti speciali), Il professore matto (Miglior trucco), Evita (per la canzone “You Must Love Me”), Jerry Maguire (Cuba Gooding Jr. vinse come Miglior attore non protagonista) e Shine (Geoffrey Rush, Miglior attore protagonista). Tutti questi film si presero un solo Oscar. Fargo dei fratelli Coen ne vinse due. Tutti gli altri (9 sui 24 totali) se li prese Il paziente inglese.

La cerimonia della 69esima edizione degli Oscar la condusse Billy Crystal, per la quinta volta, prendendo il posto che l’anno prima era stato della molto apprezzata Whoopi Goldberg. Premi a parte, c’erano Tom Cruise e Nicole Kidman (insieme, che ancora erano una coppia), Nicolas Cage e Patricia Arquette (anche loro erano, ma non sono più, una coppia), Mel Gibson senza barba, Geoffrey Rush con la stessa espressione che ha oggi, ma con vent’anni di meno, e poi Celine Dion, Muhammad Ali e David Helfgott (il pianista australiano la cui storia fu raccontata in Shine). Il 1997 fu anche uno di quegli anni in cui un marito e una moglie tornarono a casa mettendo ognuno il loro Oscar sul comodino: Frances McDormand come Miglior attrice protagonista e il marito Joel Coen come sceneggiatore (entrambi per Fargoche era ancora solo un film).

Oltre all’Oscar per il Miglior film, Il paziente inglese vinse anche i premi per fotografia, scenografia, costumi, montaggio, sonoro, colonna sonora, attrice non protagonista (Juliette Binoche) e regia (Anthony Minghella). Minghella è morto nel 2008 ed è famoso anche per Il talento di Mr. Ripley, che così come Il paziente inglese fu in gran parte girato in Italia. Il paziente inglese è un drammone sentimentale che parla di un’infermiera e del suo paziente, gravemente ferito e con continui flashback su un passato amore finito male. L’anno prima aveva vinto Braveheart, l’anno dopo avrebbe vinto Titanic: altri due film ottimamente eseguiti e capaci di far scendere un sacco di lacrime al momento giusto.

Oltre che per l’alto numero di volte in cui qualcuno dal palco disse The English Patient, gli Oscar del 1997 si fecero notare per le ottime esibizioni musicali – Helfgott suonò il pianoforte, Madonna cantò “You must love me” e Celine Dion “I finally found someone” – e per un paio di momenti notevoli: il video d’introduzione di Crystal, il momento in cui Muhammad Al e George Foreman salirono sul palco per il documentario When We Were Kings (sul loro incontro del 1974, noto come “The Rumble in the Jungle”) e il vivace discorso di ringraziamento di Cuba Gooding Jr: superò il tempo limite consentito (e partì una musichetta per “fermarlo”), non si fermò, alzò la voce, saltò e disse che amava un po’ tutto. Vale la pena vederli tutti: ma se avete tempo per uno solo questo è quello da guardare.

Cuba Gooding Jr.

Muhammad Ali e George Foreman

Il video di Crystal

Madonna anni Novanta

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