Almeno 48 persone sono morte ad Azaz, una città nel nord ovest della Siria controllata dalle forze ribelli al regime di Bashar al Assad, per l’esplosione di un’autobomba vicino a un mercato e a un tribunale, secondo gli attivisti e le organizzazioni umanitarie che operano nella zona. Decine di altre persone sono rimaste ferite, secondo l’organizzazione umanitaria Syrian Observatory for Human Rights, e tra i morti ci sarebbero sei combattenti ribelli. Il numero dei morti potrebbe salire nelle prossime ore perché lo scoppio è stato molto violento. L’esplosione è stata molto forte perché partita da un camion cisterna. In questi giorni in molte parti della Siria, Azaz compresa, è in atto una tregua tra il regime siriano e i ribelli iniziata il 30 dicembre e negoziata da Turchia e Russia.
Azaz si trova molto vicina al confine con la Turchia, a 16 chilometri dalla città turca di Kilis, e i ribelli che la controllano sono sostenuti dalla Turchia. Molti civili e combattenti ribelli che hanno lasciato Aleppo negli ultimi mesi si sono spostati proprio ad Azaz. Finora l’attacco terroristico non è stato rivendicato. Nella zona a ovest di Azaz sono i curdi siriani ad avere il controllo militare: spesso in passato hanno provato ad avvicinarsi alla città, scontrandosi con le truppe turche e con i ribelli. A est di Azaz invece i ribelli, sostenuti dalla Turchia, combattono contro lo Stato Islamico. In una precedente esplosione di un’autobomba, avvenuta ad Azaz lo scorso ottobre, erano morte 20 persone.
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