Jeff Buckley nacque in California il 17 novembre del 1966 e morì annegato in Tennessee il 29 maggio del 1997. Nonostante l’enorme fama, Buckley – che era figlio di Tim Buckley, altro famoso cantautore americano, e della violoncellista Mary Guibert – registrò in studio un solo disco, “Grace” (1994). Del resto della sua musica rimangono i live e il disco che fece pubblicare sua madre mettendo insieme le canzoni su cui stava lavorando prima di morire. Per capire perché è così ricordato, qui ci sono otto sue gran canzoni, scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist.
Jeff Buckley
(1966, Orange County, California – 1997, Memphis,Tennessee)
Gli eroi son sempre giovani e belli. Jeff Buckley è entrato nel mito, suo malgrado: nel momento in cui entrava nelle acque del Wolf River, un affluente del Mississippi, il 29 maggio 1997, a trent’anni (“Ninetta mia, morire di maggio”). Tre anni prima aveva pubblicato il suo primo disco che lo aveva reso l’ammirata e malinconica promessa del songwriting americano. Suo padre, il popolare cantautore Tim Buckley, era morto di overdose a ventotto anni: quando Jeff, che non aveva mai vissuto con lui, ne aveva nove. Non si è mai capito come Jeff sia annegato.