Massimo D'Alema durante il convegno per No al referendum costituzionale al residence Ripetta, Roma, 12 ottobre 2016 (ANSA/ ANGELO CARCONI)

Abbasso il referendum

Comunque vada sarà peggio, scrive Michele Serra nell'Amaca di oggi

Nella sua rubrica su Repubblica di domenica Michele Serra ha parlato del referendum costituzionale del 4 dicembre, spiegando perché è contrario a prescindere da come andrà a finire. Serra dice che solo una minoranza di italiani voterà dopo essersi fatti un’idea sul testo della riforma: chi voterà Sì lo farà per sostenere il governo Renzi, chi voterà No lo farà per il motivo opposto. Serra dice di essere in realtà ostile in generale a molti referendum, perché chiedono a tutti di esprimersi su temi complessi normalmente riservati agli esperti.

«Sarebbe bello leggere un progetto congiunto di riforma con le firme in calce di D’Alema, Brunetta, Grillo e Salvini», notava ieri con incontrovertibile perfidia il costituzionalista Michele Ainis. Significando che il vero problema del fronte del No è che il fronte del No non esiste, esistono una moltitudine di No sparsi, vigorosi ma sparsi. Così come non esiste un’opposizione, esistono parecchie opposizioni e basta scrivere in sequenza il nome dei rispettivi leader per capire che nessuna alleanza di governo, tra loro è neppure lontanamente immaginabile.

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