Giovedì 19 novembre 2015 alle 18.30 inaugura presso gli spazi di Forma Meravigli, a Milano, la mostra Vivian Maier. Una fotografa ritrovata, dedicata ai lavori della fotografa autodidatta statunitense Vivian Maier, oggi considerata una delle esponenti più importanti della street photography, benché i suoi lavori siano stati ignorati per decenni e poi scoperti, valutati e apprezzati soltanto dopo la sua morte. La mostra raccoglie 120 fotografie in bianco e nero realizzate tra gli anni Cinquanta e Sessanta insieme a una selezione di immagini a colori scattate negli anni Settanta, oltre ad alcuni filmati in super 8 che mostrano come Vivian Maier si avvicinasse ai suoi soggetti. La mostra, a cura di Anne Morin e Alessandra Mauro e realizzata in collaborazione con Chroma Photography, è accompagnata dal libro Vivian Maier. Una fotografa ritrovata edito da Contrasto e si potrà visitare fino al 31 gennaio 2016.
Maier ha lasciato un archivio sterminato, con più di 150.000 negativi, migliaia di pellicole non sviluppate, stampe, film in super 8 o 16 millimetri, registrazioni, appunti e altri documenti di vario genere che accumulava nelle stanze in cui viveva, custodendo tutto con grande gelosia. Confinato in un magazzino, il materiale è stato confiscato nel 2007 per il mancato pagamento dell’affitto e quindi scoperto dal giovane John Maloof in una casa d’aste di Chicago. La storia della fotografa e della scoperta del suo archivio è raccontata nel documentario Alla ricerca di Vivian Maier.
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