Smoke billows from buildings following an Israeli air strike in Gaza City on July 10, 2014. Israeli strikes on Gaza killed 31 people as a major air campaign entered its third day, with most of the bloodshed in the southern city of Khan Yunis. AFP PHOTO / MAHMUD HAMS (Photo credit should read MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images)

Israele dice che ha ucciso 8 civili palestinesi in modo “non intenzionale”

Erano stati avvertiti del bombardamento e sono scappati, ma sono tornati quando il razzo era già partito

Negli ultimi dieci giorni i rapporti tra Israele e la Striscia di Gaza sono precipitati: i razzi lanciati dai miliziani di Hamas dalla Striscia di Gaza sono arrivati fino a Tel Aviv – era da parecchi anni che non colpivano così lontano – mentre Israele ha risposto con almeno 230 attacchi aerei, che stando alle autorità palestinesi hanno causato la morte di almeno 60 persone, tra cui donne e bambini. L’esercito israeliano ha diffuso un comunicato per dire che otto civili palestinesi sono stati uccisi per errore durante un bombardamento di Khan Yunis. È una decisione che paradossalmente rafforza sia i critici di Israele che i suoi difensori: da una parte fornisce argomenti a chi contesta le politiche militari di Israele, definendole rozze e aggressive; dall’altra fornisce argomenti anche a chi sostiene che – al contrario di Israele, come mostrerebbe questo annuncio – l’obiettivo di Hamas è uccidere sempre quanti più civili è possibile, invece che cercare di evitarli o avvisarli prima dei bombardamenti.

(Le foto della guerra a Gaza)

L’esercito israeliano ha detto che la morte degli otto civili è stata “non intenzionale”: i militari avevano deciso di bombardare la casa in cui si trovavano e avevano quindi avvertito la famiglia, prima con una telefonata e poi sparando sul soffitto un razzo privo di esplosivo. Di solito questo fa scappare i civili e permette ai militari di bombardare l’edificio – spesso perché si sospetta contenga armi o altri razzi: in questo caso perché era l’abitazione di un comandante di Hamas – senza mettere a rischio le persone; stavolta la famiglia sarebbe scappata ma sarebbe poi ritornata sui suoi passi, quando però il razzo israeliano era già partito. Secondo fonti palestinesi il razzo ha ucciso 25 persone e non otto.

Un alto funzionario dell’esercito ha detto ad Haaretz che i militari intendono continuare a bombardare le case dei leader di Hamas, e che quindi chi riceve un avviso al telefono o attraverso un colpo senza esplosivo farebbe bene ad abbandonare le case. C’è il problema che spesso Hamas usa i civili come scudi umani, portando civili sui tetti e dentro gli edifici dopo l’avviso di bombardamento: il militare ha detto ad Haaretz che anche in questo caso «quelle case saranno tirate giù».

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