Circolano fotografie un po’ inquietanti del campo dello stadio di Manaus, dove l’Italia giocherà la sua prima partita dei Mondiali, contro l’Inghilterra. A due giorni dalla partita – si gioca sabato 14 a mezzanotte – il prato sembra molto secco e non uniforme, con ampie zone gialle. Mancano le linee sul campo e anche le porte da gioco non sono state ancora montate per bene. Secondo alcune persone che hanno visitato lo stadio, di cui il Guardian riporta i racconti, negli spogliatoi ci sono ancora cavi scoperti, fuori dallo stadio stanno ancora stendendo l’asfalto, alcune porte d’accesso sono imballate e devono essere montate.
Manaus è la più affascinante città a ospitare i Mondiali e il suo stadio è stato costruito da zero per il torneo: si chiama Arena de Amazonia e ha 42.000 posti. La costruzione di uno stadio nel mezzo della Foresta Amazzonica, per quanto all’interno di un enorme insediamento urbano, ha generato diversi problemi di progettazione: l’umidità della zona ha richiesto che l’acciaio e le saldature fossero trattate in modo speciale, che i materiali plastici fossero scelti in modo da resistere alle alte temperature raggiunte per gran parte dell’anno e che i lavori procedessero seguendo le stagioni, in modo tale da evitare di dover compiere lavori strutturali durante le grandi piogge. Anche fare arrivare i materiali per la struttura dello stadio fino a Manaus non è stato facilissimo, visto che la città non si può raggiungere via terra: solo via nave o via aereo. La maggior parte dei materiali edili sono stati spediti dal porto di Aveiro, in Portogallo, e sono arrivati con quattro diverse navi, che hanno impiegato circa 20 giorni per attraversare l’Oceano Atlantico e risalire il Rio delle Amazzoni fino al porto di Manaus.
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