Bulgaria, Sofia, 2004 (Fabio Sgroi - Passage)

Passage

Il fotografo siciliano Fabio Sgroi ha viaggiato quasi 10 anni nei Balcani per raccontarne la storia e gli aspetti in comune

Progetto di Fabio Sgroi, finalista circuito Off Cortona On The Move
Selezione fotografica di Sarah Carlet
Testo di Diego D’Ippolito

Quasi dieci anni in viaggio per descrivere parte di un mutamento secolare. È questo l’ambizioso progetto di Fabio Sgroi che si chiama “Passage” non per caso. Il fotografo siciliano è stato guidato dalla necessità di raccontare un’area geografica divisa, ma legata da una storia comune, rendere uno sguardo unitario su una porzione della mappa oggi così diversa.

“Passage” è un percorso che inizia nel 2004 ad Istanbul e non per caso. Dal cuore della Turchia partirà un viaggio che toccherà quelle che furono le periferie dell’impero Ottomano. «Ho deciso di partire da qui per catturare le influenze dell’impero Turco Ottomano nei Balcani». Un viaggio che poi si è esteso negli anni a seguire in differenti città e stati: Albania, Bosnia, Romani, Croazia, Herzegovina, Kosovo, Macedonia, Montenegro, Bulgaria, Serbia.

È percorrendo questo filo logico e geografico che si rintracciano le origini di una divisione, di una “balcanizzazione” lenta e inesorabile. Un processo avviatosi nel diciannovesimo secolo con la crisi dell’Impero Ottomano e le correlate pulsioni indipendentiste. Un vero e proprio terreno fertile per favorire gli appoggi delle potenze europee.
È l’inizio della fine, di un mutamento ancora non perfettamente metabolizzato dei confini ottomani. Linee tracciate con il sangue in nome di un qualche Dio, e di qualcos’altro. Un conflitto che dal 1912 al 1918 coinvolse le popolazioni civili e dette avvio a una danza di terrore sopita dai regimi comunisti, ma solo momentaneamente. Il resto è storia che riguarda anche noi, i nostri aerei, i nostri militari. Il resto è nei cimiteri, nelle Srebrenica che ci inchiodano senza appello alle nostre responsabilità.

“Passage” è un progetto sui continui mutamenti sociali e geografici vissuti nei Balcani negli ultimi anni. Un tentativo di imprimere sulla pellicola i volti di un popolo durante la lenta transizione verso la democrazia. Quello di Sgroi non è un reportage politico, è un punto di vista personale sulle tensioni e le contraddizioni balcaniche. L’autore siciliano non ha la presunzione di penetrare nelle dinamiche politiche, ma mira a raccontare la realtà per fotogrammi lasciando agli osservatori tutta la necessaria libertà di interpretazione. «Il mio viaggio è durato 9 anni ed è sempre stato guidato dalla volontà di non raccontare i conflitti, ma di descrivere i contorni, la cornice all’interno della quale si sono consumate delle incredibili atrocità».

Il Cortona On the Move vi invita a partecipare alle letture portfolio di quest’anno. Le letture della quarta edizione del Festival Cortona On The Move – fotografia in viaggio, rappresentano un’occasione imperdibile per sottoporre i propri lavori ad alcuni tra i massimi esperti del settore: editori e photo editor delle maggiori testate nazionali ed internazionali, curatori e fotografi saranno a disposizione per colloqui individuali durante i quali si discuteranno i progetti presentati a livello tecnico, artistico ed editoriale. L’iscrizione alle letture portfolio del Festival Cortona On The Move – fotografia in viaggio è aperta a fotografi aspiranti, emergenti e professionisti. Maggiori informazioni si trovano qui.
Anche quest’anno il Festival offre una vasta scelta di Workshop con ospiti nazionali ed internazionali, li trovate qua.

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