Negli ultimi giorni le ricerche del volo MH370 – scomparso sul Golfo di Thailandia l’8 marzo scorso con 239 persone a bordo mentre era in viaggio da Kuala Lumpur (Malesia) a Pechino (Cina) – si sono concentrate in un’area dell’Oceano Indiano in cui sono stati captati alcuni segnali compatibili con quelli trasmessi dalle scatole nere degli aeroplani (la cui batteria ha una durata limitata). Venerdì 11 aprile il primo ministro australiano Tony Abbott ha detto di ritenere probabile che i segnali sottomarini raccolti nei giorni scorsi provengano dall’aereo disperso: la ricezione dei “ping” dai trasmettitori inseriti nelle scatole nere dell’aereo ha permesso di restringere l’area delle ricerche del relitto.
Questi sono alcuni dei mezzi e strumenti utilizzati o pronti per essere utilizzati nelle ricerche.
© Washington Post 2014
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