Il 2013 in 101 prime pagine

Quelle con i titoli grossi: su Lampedusa, Monti, Boston, molto Berlusconi e un po' di Papa, ma persino Barca. È il fotoromanzo dell'anno, con qualche incidente, visto da oggi

La raccolta delle prime pagine dei quotidiani che il Post pubblica ogni mattina di buon’ora è un catalogo giornaliero del mondo visto dalle redazioni, o ancora più esattamente, del mondo visto da chi compone le prime pagine. Che è un’angolazione particolare e limitata del mondo, ma è anche l’angolazione che diventerà “il mondo” per i lettori dei quotidiani (e anche per gli spettatori dei telegiornali, che mostrano angolazioni simili). Insomma, quello è per tantissimi italiani “quello che succede”: malgrado in realtà succedano molte altre cose; malgrado le differenze tra alcune testate; malgrado le priorità siano piuttosto arbitrarie, parziali e ripetitive; e infine malgrado le cose che occupano le prime pagine a volte neanche succedano davvero (elezioni di presidenti o crisi di governo date per fatte, ad esempio).

Riguardarle tutte, come abbiamo fatto per ricostruire quale sia stato il racconto del 2013 da parte dei quotidiani, è quindi un’esperienza istruttiva e interessante. Privilegiando soprattutto i tre quotidiani maggiori, si realizza che lo spazio lasciato alle altre notizie dai titoli che riguardano la politica interna è limitatissimo: per capirsi, è successo solo due volte che la politica interna cedesse lo spazio maggiore per ben due giorni di seguito, con il golpe egiziano e le minacce di guerra in Siria.

Poi si nota il linguaggio di allarme immanente che diventa ripetuto, soprattutto quando le cose non accadono e vengono date ogni giorno come “sull’orlo di”, “a un passo da” e “pronte a”. Si riscoprono priorità momentanee ora perdute (grandi titoli su Mario Monti o Fabrizio Barca), si conferma la quota enorme di spazio dedicato a Silvio Berlusconi, si ricapitolano le emergenze e i disastri già spariti dalla memoria, si trovano notizie da prima pagina passate di moda.

Non è proprio “il 2013”, quello raccontato dai giornali. Ma è un 2013.

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