A construction worker directs traffic, at the opening ceremony of the newly constructed highway linking Kosovo with Albania in the village of Mazgit near Kosovo's capital Pristina on Tuesday, Nov. 26, 2013. Bechtel and its joint-venture partner Enka have finished constructing the Kosovo motorway a year ahead of schedule, a remarkable feat for a project of this scale and complexity. The four-lane motorway includes 15 bridges and runs 48 miles (77.4 kilometers) from Morina at the southwest border with Albania to Trude, north of the capital, Pristina. Collaboration with the Kosovo government and communities was critical to completing the project early. The new motorway will serve as the centerpiece of Kosovo's national transport system and is expected to significantly benefit the economies of Kosovo and its neighboring countries by expanding trade opportunities. (AP Photo/Visar Kryeziu)

L’autostrada tra Kosovo e Albania

Le foto di un grande progetto infrastrutturale – e politico – inaugurato mercoledì in Kosovo, chiamato "l'autostrada della nazione"

Martedì 26 novembre è stata inaugurata a Mazgit, vicino a Pristina, una nuova autostrada che unisce il Kosovo e l’Albania. È lunga 77 chilometri, ha quattro corsie e quindici ponti stradali: collega Morina, al confine sudoccidentale con l’Albania, a Trude, a nord della capitale kosovara Pristina. È la prima autostrada del paese, costruita a partire dal 2010 da un consorzio formato dalla multinazionale statunitense del settore delle costruzioni Bechtel e da ENKA, una grande società con sede in Turchia. Il grande progetto, che si collega a un’autostrada costruita negli anni immediatamente precedenti in Albania, è stata chiamata “autostrada della nazione” ed è uno dei simboli del legame politico e culturale del nuovo stato kosovaro con l’Albania.

L’autostrada è stata intitolata a Ibrahim Rugova, morto nel 2006 e considerato il primo presidente del Kosovo dopo che la regione dichiarò la sua indipendenza all’inizio degli anni Novanta. Oggi, dopo una nuova dichiarazione di indipendenza nel 2008, il Kosovo è riconosciuto da un centinaio di paesi nel mondo, mentre la Serbia continua a considerarla formalmente come parte di una provincia autonoma governata dalle Nazioni Unite (presente in Kosovo con un’importante missione, UNMIK, a cui si aggiunge la missione EULEX dell’Unione Europea).

La questione della sovranità nazionale e dei rapporti con la vicina Albania è stata centrale anche nella costruzione dell’autostrada e nella retorica che l’ha circondata: la grande maggioranza degli abitanti del Kosovo è di etnia albanese e questi chiamano la nuova autostrada “Autostrada patriottica” o “Autostrada della nazione” (così fa anche ENKA, una delle imprese costruttrici, sul suo sito ufficiale). Ma l’autostrada ha ricevuto critiche per la sua effettiva utilità dal punto di vista economico e commerciale, per il modo in cui è stato assegnato l’appalto e per gli alti costi, nell’ordine delle centinaia di milioni di euro (non esistono cifre ufficiali, ma secondo alcuni i costi sarebbero superiori al miliardo). Sono ancora in corso i lavori che dovrebbero continuare il percorso dell’autostrada fino al confine serbo, a nordest.

In Albania l’autostrada inaugurata ieri si collega con un altro grande progetto infrastrutturale cominciato nel 2007 e concluso nel 2009, che unisce il confine kosovaro con Tirana e il porto di Durazzo. Il progetto albanese, lungo 170 chilometri e costruito anch’esso da Bechtel-ENKA, è costato oltre 500 milioni di euro e nel 2008 ha causato un raddoppiamento del deficit pubblico, che quell’anno fu dell’8 per cento. Anche in quel caso, la retorica patriottica collegata al concetto della “Grande Albania”, che considera parte della nazione albanese anche i territori a maggioranza albanese dei paesi confinanti, circonda la costosissima costruzione dell’autostrada, la più impegnativa mai intrapresa dallo stato albanese moderno: nel 2006, il ministero dei Trasporti albanese presentava l’opera come necessaria a “collegare il Kosovo con l’altra parte dell’Albania”.

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