Venerdì 22 novembre un tribunale di Manhattan ha ordinato a due grandi agenzie fotografiche di risarcire con 1,2 milioni dollari il fotoreporter freelance Daniel Morel, per aver preso su Twitter e distribuito volontariamente e senza autorizzazione alcune sue fotografie scattate ad Haiti dopo il terremoto del 2010. Il caso è esemplare di una grande questione legata al giornalismo dei nostri tempi: come le immagini messe a disposizione dagli utenti attraverso i social media possano o non possano essere utilizzate da terzi per scopi editoriali o commerciali.
Le agenzie hanno detto di aver scambiato le foto di Morel per quelle di un altro utente di Twitter, Lisandro Suero, che le aveva riprese e diffuse dal suo account senza dire chi le avesse scattate. Morel inviò tramite il suo avvocato una lettera ad AFP in cui ribadiva di essere l’autore delle foto e ne rivendicava i diritti d’autore; l’agenzia lo denunciò per diffamazione.
Lo scorso gennaio il tribunale aveva riconosciuto che AFP e Getty Images avevano effettivamente violato i diritti d’autore ma restava da stabilire se il fatto fosse stato commesso volontariamente oppure no. Le agenzie hanno ribadito di aver trovato le foto sul profilo del secondo utente e di considerarlo l’autore, sostenendo che era sua la responsabilità della violazione del copyright. Il giudice distrettuale Alison Nathan ha però stabilito che Agence France Presse e Getty Images hanno violato il Digital Millenium Copyright Act, la legge che negli Stati Uniti regola il copyright, sapendo quello che stavano facendo: utilizzare a scopo commerciale quelle immagini senza riconoscere compenso e menzione al loro autore. Joseph Baio, il legale del fotografo, ha detto a Reuters:
Continua sul Post“Crediamo che sia la prima volta che questi imputati o qualsiasi altra grande agenzia fotografica siano ritenuti responsabili di aver violato intenzionalmente il Copyright Act”