Il blog letterario del Times Literary Supplement ha pubblicato pochi giorni fa la lista che compilò nel 1898 un critico letterario allora famoso e rispettato, Clement K. Shorter, con i 100 romanzi secondo lui migliori di tutti i tempi. L’elenco uscì sul mensile The Bookman, dove Shorter spiegò che aveva scelto solo un romanzo per ogni autore e che gli scrittori viventi erano esclusi.
Gran parte dei nomi in elenco sono scrittori in lingua inglese. La lista completa è qui: diversi titoli finirebbero probabilmente nella stessa lista se venisse fatta oggi; qualcun altro potrebbe suonare familiare a chi ha studiato molto bene la letteratura inglese a scuola; molti altri oggi sembrano del tutto dimenticati, a parte forse per gli esperti di letteratura vittoriana. La lista è in ordine cronologico, a partire dal Don Chisciotte di Cervantes, che ancora oggi è considerato da molti il primo esempio di romanzo moderno della letteratura europea. Tra i venti titoli più vecchi, ci sono diversi romanzi picareschi e gotici oggi dimenticati, ma anche opere che sono rimaste dei classici.
Nella lista completa ci sono solo due romanzi italiani, I promessi sposi di Alessandro Manzoni (al numero 33) e Doctor Antonio di Giovanni Ruffini (al numero 72), un romanzo autobiografico, scritto in inglese, che voleva pubblicizzare la situazione dell’Italia risorgimentale all’estero. L’autore era un mazziniano che fu a lungo esule nel Regno Unito e in Francia. Dostoevskij è nella lista con il solo Delitto e castigo. Sia Oscar Wilde che Tolstoj erano vivi al momento della pubblicazione della lista, quindi non vi sono inclusi. Robert Louis Stevenson c’è con Il Master di Ballantrae, che oggi è tra i suoi romanzi meno conosciuti.
Nota: una versione precedente di questo articolo presentava erroneamente la lista come in ordine di valore letterario e non cronologico. Ci scusiamo per l’inconveniente.
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