<p>In this photo provided to the AP, which has been authenticated based on its contents and other AP reporting, police officers stand near an unidentified weapon in Terminal 3 of the Los Angeles International Airport on Friday, Nov. 1, 2013. Officials said a gunman who opened fire in the terminal was wounded in a shootout with police and taken into custody. (AP Photo)</p>

La sparatoria all’aeroporto di Los Angeles

Un dipendente dei controlli di sicurezza della TSA è morto e almeno altri 5 sono stati feriti: il sospettato è Paul Anthony Ciancia, 23 anni

Alle 9.20 di venerdì primo novembre una persona ha sparato all’aeroporto internazionale di Los Angeles, negli Stati Uniti, quando in Italia erano le 17.20. La polizia ha identificato ufficialmente l’uomo sospettato di aver compiuto l’attentato, ha confermato Laura Eimiller, portavoce del Federal Bureau of Investigation (FBI): si tratta di Paul Anthony Ciancia, 23 anni, ferito gravemente durante uno scontro a fuoco con i poliziotti all’interno del Terminal 3 dell’aeroporto.

Un dipendente della Transportation Security Administration (TSA), Gerardo Hernandez, di 39 anni, è stato ucciso, mentre un altro è stato ferito. L’FBI non ha comunicato la cifra ufficiale delle persone ferite, ma secondo alcuni agenti della TSA consultati da CNN – che hanno chiesto di rimanere anonimi – le persone ferite sarebbero almeno cinque.

Paul Anthony Ciancia, cittadino statunitense originario del New Jersey che vive da alcuni anni a Los Angeles, era armato con un fucile: avrebbe attraversato gli sportelli della sicurezza, senza sottoporsi ai controlli e sparando diversi colpi ai dipendenti della Transportation Security Administration (TSA), il personale che si occupa di controllare i documenti dei passeggeri che devono imbarcarsi. Secondo un testimone citato da CNN, Leon Saryan – che si trovava in fila per sottoporsi ai controlli – Paul Anthony Ciancia si sarebbe diretto, fucile in mano, verso la zona dei controlli chiedendo a chi gli passava accanto se fosse un dipendente della TSA (i dipendenti della TSA non sono armati).

Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, Ciancia avrebbe raggiunto poi la zona dove i passeggeri attendono di imbarcarsi: a quel punto sarebbero intervenuti i poliziotti, per cercare di fermarlo. Patrick Gannon, capo della polizia dell’aeroporto di Los Angeles, ha spiegato durante una conferenza stampa che l’uomo è stato bloccato all’interno di un ristorante: è stato lì che i poliziotti gli hanno sparato e lo hanno ferito. Le persone soccorse all’interno del Terminal 3 dell’aeroporto e ricoverate negli ospedali della zona sono state almeno cinque. Non è stato comunicato però ufficialmente se tutte le persone ferite siano state colpite da Paul Anthony Ciancia, che si troverebbe ricoverato al Ronald Reagan UCLA Medical Center.

L’FBI ha aperto un’indagine per ricostruire quanto successo e per cercare di capirne le motivazioni: al momento è stato chiarito soltanto che l’uomo ha agito da solo. Agenti di polizia e dell’FBI sono risaliti intanto alla famiglia di Ciancia, che vive a Pennsville Township, nello stato del New Jersey. Scrive CNN che Allen Cummings, capo della polizia locale, ha raccontato di essere stato contattato dal padre di Paul Anthony Ciancia poco prima della sparatoria, a causa di una lettera – definita “preoccupante” – che il figlio avrebbe scritto a suo fratello, contenente accuse rivolte al governo. Intanto all’aeroporto di Los Angeles sono riprese tutte le attività, dopo che per diverse ore erano stati bloccati numerosi voli, in partenza e in arrivo.

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