Martedì il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha visitato un centro di distribuzione di Amazon a Chattanooga, in Tennessee: ha incontrato gli impiegati, si è fatto spiegare le loro mansioni e ha fatto un discorso sulle condizioni della classe media e le sue proposte per creare posti di lavoro. In particolare Obama ha proposto un «grande accordo» con i repubblicani: la diminuzione delle tasse per le aziende dal 35 al 28 per cento in cambio di un programma per facilitare l’assunzione e la creazione di nuovi posti di lavoro e l’approvazione di alcune spese pubbliche, come quella per migliorare le infrastrutture. Obama ha spiegato che il patto punta a migliorare la condizione della classe media, un tema che sta a cuore tanto ai democratici che ai repubblicani. Per ora però i repubblicani – che hanno la maggioranza alla Camera dal 2010 e dal 2008 si oppongono praticamente qualsiasi cosa arrivi dalla Casa Bianca – si sono detti contrari alla proposta.
La decisione di tenere il discorso in un centro di distribuzione di Amazon ha ricevuto anche molte critiche soprattutto dagli altri editori e dalle librerie indipendenti. Soltanto il giorno prima della visita del presidente, però, Amazon ha annunciato la creazione di 7000 nuovi posti di lavoro negli Stati Uniti: 5000 a tempo indeterminato nei magazzini di 13 stati – dove gli impiegati impacchettano e spediscono gli ordini – e 2000 nel dipartimento Servizio clienti, con contratti full time, part time e stagionali. Amazon ha anche sottolineato che gli stipendi per le persone impiegate nei magazzini sono superiori del 30 per cento al salario medio di un commesso in un negozio tradizionale, e che comprendono numerosi benefit e programmi per il rimborso delle tasse universitarie.
Amazon è in controtendenza rispetto alle altre grandi aziende tecnologiche statunitensi, che sono state spesso criticate per dislocare all’estero – in particolare in Cina – la manifattura dei loro prodotti, anziché servirsi di manodopera americana. Questo per via della sua natura ibrida: oltre a esperti di informatica e programmazione Amazon ha bisogno di migliaia di persone che compiano un lavoro manuale e faticoso – selezionare, impacchettare e spedire oggetti – che non può essere fatto all’estero. Al contrario la costruzione dei Kindle – il lettore di Amazon – viene realizzata in Cina. La scorsa settimana Amazon ha detto di impiegare 97000 dipendenti a tempo pieno in tutto il mondo, un aumento del 40 per cento rispetto all’anno prima. Le persone che lavorano nei magazzini statunitensi sono 20 mila, per cui i nuovi posti di lavoro annunciati lunedì rappresentano un aumento considerevole. Il centro visitato da Obama impiega 1800 lavoratori full time e 700 part time.
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