Le elezioni nelle zone della guerra civile in Sri Lanka

Per la prima volta da 25 anni si voterà per i consigli provinciali del nord del paese, che è ancora occupato dai militari

Venerdì 5 luglio le autorità dello Sri Lanka hanno annunciato che il prossimo settembre si terranno le prime elezioni locali da 25 anni nelle province settentrionali del paese. Nella zona si è combattuta per circa trent’anni una guerra civile terminata nel 2009, e da allora le province sono sotto il diretto controllo militare.

Le elezioni sono uno dei passi che le Nazioni Unite hanno più volte richiesto nel difficile cammino verso la pacificazione: oltre all’ONU, anche diverse nazioni occidentali hanno chiesto – incontrando finora una forte opposizione – che il governo dello Sri Lanka ritiri l’esercito e che si istituisca una commissione indipendente per valutare le accuse di violazione dei diritti umani nelle ultime fasi della guerra tra le milizie delle Tigri Tamil e l’esercito governativo.

Il governo dello Sri Lanka, una nazione di oltre 20 milioni di abitanti a sudest della penisola indiana, sostiene che l’occupazione militare è necessarie per impedire il ritorno nella zona del terrorismo, circa tre anni dopo la fine del conflitto armato.

Nel 1987, lo Sri Lanka introdusse i consigli provinciali con una modifica costituzionale che delegava alcuni poteri alle autorità locali, in primo luogo per mediare con le spinte autonomiste nel nord e nell’est del paese, ma la riforma non è mai stata realizzata del tutto a causa della guerra civile e i governi successivi non hanno indetto le elezioni locali. Secondo l’annuncio di ieri, invece, il presidente Mahinda Rajapaksa ha avviato la procedura formale per il voto, che si dovrebbe tenere il prossimo 21 o 28 settembre.

Foto: il presidente dello Sri Lanka President Mahinda Rajapakse (al centro) durante una parata nella capitale Colombo per festeggiare il quarto anniversario della vittoria militare sulle Tigri Tamil, 18 maggio 2013.
(Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)

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