Parchi olimpici abbandonati

Cosa è successo agli impianti di cinque città - Berlino, Atene, Barcellona, Sydney, Melbourne - una volta finiti i Giochi


Olympic Parks è un progetto realizzato dalla fotografa milanese Anna Pizzoccaro, che raccoglie le immagini di cinque parchi olimpici: quelli di Berlino, Atene, Barcellona, Sydney e Melbourne. I parchi olimpici sono grandi complessi architettonici che ospitano solitamente lo stadio olimpico e la sala stampa internazionale, e che in molti casi vengono ampliati fino a comprendere ulteriori strutture, come la piscina olimpica o gli impianti per hockey su ghiaccio. I parchi olimpici – la cui costruzione richiede una notevole quantità di denaro pubblico – sono pensati per avere una funzione nella città anche dopo la fine dei Giochi: spesso le loro strutture vengono messe a disposizione degli abitanti, viene costruito all’interno un parco pubblico o un museo.

Il progetto di Pizzoccaro mostra come molto spesso queste enormi strutture vengano abbandonate una volta finite le Olimpiadi, trasformandosi in luoghi desolati nonostante le attività che continuano a ospitare, più o meno saltuariamente. Pizzoccaro racconta che l’idea del progetto le venne durante un viaggio ad Atene nel 2010: spiega che «in quella particolare occasione il complesso olimpico ateniese, bianco ed immenso, strideva tantissimo con la desolazione e il degrado in cui versava. Era impressionante pensare che ingenti capitali e grandi sforzi di risorse erano stati investiti in quellʼenorme e desolata struttura». Decise allora di controllare lo stato di altri quattro stadi e «in tutti i casi, in maniera sempre differente, ho ritrovato lo stesso grande senso di abbandono e di inutilità».

Sul sito di Anna Pizzoccaro si possono trovare altre immagini di Olympic Parks. Il progetto è stato anche esposto alla Biblioteca Valvassori Peroni di Milano, dal 5 al 25 giugno.

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