Domenica il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha visitato il carcere di Robben Island, in Sudafrica, che dal 1961 al 1991 ospitò prigionieri politici e attivisti contro l’apartheid.
In particolare Obama – che era accompagnato dalla moglie Michelle, dalle figlie Sasha e Malia, dalla suocera Marian Robinson e dalla nipote Leslie Robinson – ha visitato la famosa cella numero numero 5 della sezione B, dove venne incarcerato per 18 anni – dei 27 che trascorse in prigione – Nelson Mandela, il più famoso attivista contro l’apartheid e presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999.
Mandela oggi ha 94 anni e da giorni è ricoverato all’ospedale di Pretoria in gravi condizioni per un’infezione polmonare. Obama era già stato nel carcere nel 2006, quand’era ancora senatore: questa è la prima visita insieme alla sua famiglia e da quando è stato eletto presidente. Gli ha fatto da guida Ahmed Kathrada, che fu imprigionato a sua volta nel carcere per la sua lotta contro l’apartheid.
La famiglia Obama è stata accompagnata anche nel luogo in cui i detenuti erano costretti ai lavori forzati – ore e ore a spaccare pietre sotto il sole – e nel cortile dedicato all’ora d’aria. Barack e Michelle Obama hanno scritto una nota sul libro degli ospiti di Robben Island, dicendo che
«A nome della nostra famiglia ci sentiamo profondamente umili a stare nello stesso posto in cui uomini così coraggiosi hanno affrontato l’ingiustizia e hanno rifiutato di arrendersi. Il mondo è grato agli eroi di Robben Island, che ci ricorda che né catene né celle possono competere con la forza dello spirito umano»
(Foto: Margaret Talev)
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