Michele Serra commenta oggi, nella sua rubrica quotidiana su Repubblica, la “serietà” e “convinzione” con cui Enrico Letta sta interpretando il suo ruolo di primo ministro, nonostante la precarietà e i compromessi difficili che il suo governo vive quasi ogni giorno.
Destano una certa ammirazione la serietà e la convinzione con le quali Enrico Letta interpreta il suo ruolo di premier, appeso a una decina di fili nessuno dei quali è nelle sue mani. È come erigere un muro sapendo che il primo che passa può prenderlo a mazzate. Per finta o per tigna, Letta impila i suoi mattoni “come se”. Come se il suo governo non fosse una pura e fragile alchimia di Palazzo, senza alcun rapporto con il risultato elettorale. Come se Berlusconi non avesse il potere di farlo crollare alla prima sentenza – tra mille – che gli vada di traverso.
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