Tra le molte cose che sono cambiate con la diffusione dei computer, ci sono sicuramente anche i modi della produzione e della fruizione della scrittura. Ogni tanto succede di dover scrivere qualche cosa a mano: a chi è uscito dalla scuola da un po’ di anni e non ha bisogno di usare la penna e la carta per lavoro, sarà capitato – ai redattori del Post è successo – di provare una sensazione di leggero disagio, una difficoltà che non si credeva di avere quando si comincia a scrivere a mano.
La cosa si estende anche agli scrittori e ai poeti: chissà quante opere letterarie di questi anni sono scritte solo al computer o quasi, e nel prossimo futuro potrebbe scomparire quell’oggetto sacro e affascinante che è il manoscritto. Il sito Flavorwire – con l’aiuto del Tumblr Fuck yeah, manuscripts! – ha raccolto un po’ di pagine di manoscritti di famose opere narrative, dal Piccolo principe all’Ulisse di Joyce: a volte pasticciatissime e disordinate, a volte senza una virgola fuori posto o quasi. Il sito non specifica se si tratta della prima stesura o di versioni già riviste, e mescola in modo disinvolto opere antiche e moderne, ma la raccolta è ugualmente un viaggio affascinante. E inevitabilmente sembra appartenere a qualcosa di passato.