La spettacolare evasione di Redoine Faïd

Che ieri ha preso ostaggi e fatto esplodere cinque porte di un carcere vicino a Lille: è ricercato in tutta la Francia

Redoine Faïd, 40 anni, condannato a 20 anni di prigione per diverse rapine, è evaso ieri da un carcere francese vicino a Lille, a pochi chilometri dalla frontiere con il Belgio. Faïd ha preso in ostaggio quattro guardie carcerarie, ha fatto esplodere cinque porte ed è scappato a bordo di un’auto. I giornali francesi lo hanno chiamato «l’uomo più ricercato di Francia» mentre le autorità lo hanno definito «armato, pericoloso e dotato di esplosivi».

L’evasione è cominciata ieri alle 8 e un quarto di mattina, quando Faïd ha estratto una pistola e ha preso in ostaggio una guardia carceraria. Per uscire dall’edificio che ospita le celle ha utilizzato dell’esplosivo, con cui ha fatto saltare in aria due porte blindate. Uscito nel cortile interno, ha utilizzato dell’altro esplosivo per aprire un varco nella rete che separa il cortile dal camminamento delle guardie. A quel punto aveva ormai quattro ostaggi. Con altro esplosivo si è aperto la strada attraverso le ultime due porte blindate che lo separavano dall’uscita pedonale del carcere.

Nel parcheggio davanti all’edificio lo aspettava una macchina con un complice al volante. Faïd ha liberato tre dei quattro ostaggi prima di salire in macchina e fuggire verso l’autostrada. Dopo una decina di chilometri ha liberato l’ultimo ostaggio. La macchina utilizzata per questa prima parte della fuga è stata trovata incendiata poco lontano e la polizia ritiene che abbia proseguito la fuga, probabilmente verso il Belgio, a bordo di un’altra vettura. In tutto l’evasione è durata circa mezz’ora.

Non è ancora chiaro come Faïd abbia fatto a impossessarsi di un’arma e dell’esplosivo. Fonti anonime del sindacato di polizia, riportate da alcuni giornali francesi, hanno dichiarato che gli sarebbero stati passati dalla sua compagna, con cui aveva avuto un colloquio nel corso della mattinata, all’interno di alcuni «fazzoletti». L’avvocato della donna ha smentito questa ricostruzione, affermando che la mattina di ieri non c’è stato alcun incontro tra i due. Sembra comunque difficile che un’arma e una quantità di esplosivo sufficiente ad aprire 5 porte possa essere nascosta in un fazzoletto. Il ministro della giustizia francese Christiane Taubira ha rifiutato di parlare di una «falla» nel sistema di sicurezza della prigione.

Su Faïd ora pende un mandato di cattura europeo, mentre la polizia francese ha creato un’unità di crisi per coordinare le ricerche, che al momento impegnano centinaia di uomini e alcuni elicotteri. Le autorità del Belgio sono state coinvolte nella ricerca. Uno dei fratelli di Faïd è al momento «guardato a vista» dalla polizia, scrivono i giornali francesi.

Negli anni Novanta, Faïd aveva compiuto diverse rapine insieme ad una banda composta da altri 7 complici, alcuni dei quali di origini franco-algerine come lui. Nel 1997 venne arrestato, processato e condannato a 30 anni per diverse rapine a mano armata, estorsioni e furti di gioielli. Venne rilasciato con la condizionale nel 2009 e scrisse un libro su come la sua infanzia nelle banlieu di Parigi lo avesse condotto a una vita criminale. Nel libro spiegò di essere pentito per le sue azioni e di aver deciso di cambiare vita.

Nel 2010 la polizia sospettò Faïd di aver pianificato una rapina a un furgone portavalori in cui venne uccisa un ufficiale di polizia municipale. Nel 2011 venne nuovamente arrestato per aver violato la libertà condizionale. Secondo diversi giornali francesi, subito dopo essere tornato in carcere, Faïd cominciò subito a interrogare gli altri detenuti su come avrebbe potuto procurarsi armi ed esplosivi. A quanto pare, nonostante in carcere si comportasse come un detenuto modello, l’amministrazione carceraria era a conoscenza della sua volontà di scappare: per questo motivo Faïd venne trasferito in diverse prigioni prima di arrivare a quella di Lille da dove è evaso ieri mattina.

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