Oggi su Repubblica è stato pubblicato il secondo articolo di Concita De Gregorio su come si diventa presidenti della Repubblica. I protagonisti della prima puntata erano stati, tra gli altri, Giulio Andreotti e Paolo Cirino Pomicino, tra i più importanti politici democristiani della prima repubblica.
Veleno, pugnali o franchi tiratori. È così che si uccide un candidato sicuro. Lo spiegò Donat Cattin ai suoi il giorno in cui decisero di far fuori Leone in favore di Saragat, era il 1964 e moltissimi dei parlamentari oggi eletti alla Camera non erano ancora nati. “Moro mi ha detto di usare mezzi tecnici. Io di mezzi tecnici conosco solo questi tre.” Sono passati cinquant’anni e siccome nessun candidato è mai stato eliminato col veleno e col pugnale si può star sicuri di quale sia l’arma letale, ancora oggi: i cecchini dell’aula. Lo sanno bene tutti quanti, chi non lo sa – chi ancora pensa che sarebbe bellissimo eleggere al Colle un’alta e nobile personalità libera, una donna o persino un uomo di cultura e di pensiero – sarà bene che si affretti al ripasso.
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Foto: Luigi Einaudi, secondo presidente della Repubblica italiana (1948-1955), nel giugno 1955.
(©Silvio Durante/Lapresse)