<p>Polling station officials deposit ballots during the second round of a referendum on a new draft constitution in Giza, south of Cairo, on December 22, 2012. Egyptians are voting in the final round of a referendum on a new constitution championed by President Mohamed Morsi and his Islamist allies against fierce protests from the secular-leaning opposition. AFP PHOTO/MAHMUD HAMS (Photo credit should read MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images)</p>

L’opposizione egiziana denuncia brogli nel referendum

Mentre, secondo i Fratelli Musulmani, la nuova Costituzione è stata approvata con quasi il 64 per cento dei voti: domani si attendono i risultati ufficiali

I Fratelli Musulmani, il movimento politico-religioso che appoggia il presidente egiziano Muhammad Morsi, ha annunciato che il referendum sulla nuova Costituzione è stato vinto dai “sì”. Si è votato domenica scorsa e ieri sul testo approvato dall’Assemblea Costituente: al-Ahram, il giornale più diffuso in Egitto e di proprietà governativa, ha scritto che circa il 64 per cento degli elettori ha votato a favore, dopo il conteggio delle schede iniziato nella giornata di ieri. I risultati ufficiali però verranno pubblicati domani dalla commissione elettorale.

Secondo il Fronte di Salvezza Nazionale, che include tutti i partiti di opposizione, ci sono stati dei brogli elettorali durante le votazioni: hanno annunciato di presentare un appello davanti ai giudici, presentando un documento alla commissione elettorale prima dell’annuncio del risultato ufficiale, come previsto dalle regole. Inoltre, hanno detto che le manifestazioni di protesta continueranno anche nei prossimi giorni.

I gruppi liberali, laici e cristiani che formano il Fronte di Salvezza Nazionale (FSN) criticano da giorni l’impronta islamista data al testo dai Fratelli Musulmani, il movimento politico-religioso che appoggia il presidente e che rappresentava la maggioranza in Assemblea: secondo l’opposizione il testo si basa troppo sulla sharia, la legge islamica, e non tutela una serie di diritti civili, soprattutto nei confronti della libertà religiosa e delle donne.

Oltre al risultato del voto è stato anche pubblicato il dato dell’affluenza, che sarebbe stato intorno al 30 per cento degli aventi diritto: se confermato, si tratterebbe di un dato molto basso e al di sotto delle aspettative di entrambi gli schieramenti. Inoltre, ieri il vicepresidente Mahmoud Mekki ha annunciato le dimissioni, poco prima che i seggi elettorali chiudessero: si dimetterà ufficialmente quando la nuova Costituzione verrà adottata.

Quando il testo costituzionale sarà approvato ufficialmente sarà stabilita la data delle prossime elezioni parlamentari, che dovranno svolgersi entro tre mesi dall’approvazione. Il presidente Morsi ha nominato ieri 90 membri del Consiglio della Shura, la camera alta del Parlamento: i partiti liberali e quello socialista hanno detto di aver rifiutato di essere nominati. Il Consiglio Consultivo è composto di 264 consiglieri, nominati per un terzo dal presidente e per due terzi eletti direttamente.

Foto: MAHMUD HAMS/AFP/Getty Images

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