Ettore Mo, uno dei più grandi inviati del giornalismo italiano, è stato ad Haiti, la “vittima dimenticata” dell’uragano Sandy, e ne ha raccontato sul Corriere della Sera.
È un sollievo poter confermare che la violenza con cui l’uragano Sandy ha investito nei giorni scorsi (24 e 25 ottobre) l’isola di Haiti è stata meno devastante di quanto annunciato nelle previsioni: resta tuttavia il fatto che l’epidemia di colera scatenata dall’immane terremoto nei Caraibi del gennaio 2010 continua ad imperversare. Oltre 7.000 le vittime entro il febbraio di quest’anno. Un bilancio che rimane approssimativo. I fiumi hanno sfondato gli argini, travolgendo con ondate di fango città e villaggi, dozzine di ponti distrutti, strade interrotte e impraticabili che hanno provocato l’isolamento di intere comunità, specie nella fascia Sud occidentale dell’isola. Particolarmente colpite, dopo la capitale, le città di Les Cayes, Léogâne e Jacmel. Si ritiene che almeno 200.000 persone siano state evacuate e abbiano trovato rifugio e sistemazione provvisoria nei vari centri d’accoglienza, già super affollati.
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(THONY BELIZAIRE/AFP/Getty Images)
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