Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha presentato in Parlamento una relazione sull’attuazione della legge 194 del 1978, cioè la legge che regola l’interruzione volontaria di gravidanza. La relazione si può leggere online [pdf], il dato centrale è quello del numero complessivo di aborti effettuati: nel 2011 sono stati 109.538, il 5,6 per cento in meno rispetto al 2010 e il 53,3 per cento in meno rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il ricorso più alto alle interruzioni volontarie di gravidanza. I dati dell’Italia sono tra i più bassi nei paesi industrializzati, dice il ministero, ma l’altra faccia di questi dati è quella sulle obiezioni di coscienza di ginecologi, anestesisti e personale non medico [pdf]. In quasi tutte le regioni d’Italia, infatti, la maggioranza dei ginecologi si rifiuta di effettuare interruzioni di gravidanza. In alcune regioni la percentuale arriva oltre l’80 per cento.
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