Ieri in Francia alcuni iscritti a Facebook hanno segnalato che sui loro Diari (Timeline, i profili rinnovati introdotti da Facebook alla fine dello scorso anno) sono comparsi vecchi messaggi privati, inviati in un periodo di tempo compreso tra il 2007 e il 2009, e ora visibili a tutti i loro amici. La segnalazione è stata ripresa da molti giornali, a partire dall’edizione francese di Metro e da Le Monde, e da alcuni siti di tecnologia. Uno di questi, TechCrunch, si è messo in contatto con Facebook per avere qualche notizia sulla presunta violazione della privacy.
I responsabili del social network hanno escluso la possibilità di un malfunzionamento del sito, spiegando che gli utenti autori della segnalazione sono semplicemente incappati in vecchi messaggi pubblicati sulla loro bacheca, prima che fosse introdotto il nuovo Diario.
Per ogni segnalazione che abbiamo ricevuto, siamo andati a ritroso e l’abbiamo controllata. Non abbiamo trovato alcuna conferma al fatto che messaggi privati siano diventati pubblici. Buona parte della confusione è dovuta al fatto che prima del 2009 non c’erano i like e i commenti sui post pubblicati sulla bacheca. Le persone comunicavano tra loro pubblicando nuovi post in risposta agli altri sulle rispettive bacheche.
A TechCrunch, quelli di Facebook hanno anche spiegato che ci sono diversi meccanismi nella struttura del social network per evitare che i messaggi privati appaiano nelle bacheche e siano visibili a tutti. I due sistemi di comunicazione, quello pubblico che permette di commentare lo stato in bacheca dei propri amici e quello per conversare privatamente, viaggiano su due binari diversi e non si possono quindi verificare passaggi tali da esporre le comunicazioni private agli altri.
Anche se, a quanto sembra, non c’è stata alcuna violazione della privacy e non c’è nessun pericoloso bug, in Francia hanno preso molto seriamente la vicenda. Il ministro dell’Industria, Arnaud Montebourg, e il ministro per le Piccole imprese, Fleur Pellerin, hanno chiesto ai responsabili di Facebook una chiara spiegazione di quanto accaduto. I dirigenti della società dovranno comparire di fronte alla Commission nationale de l’informatique et des libertés, l’autorità indipendente che si occupa della protezione dei dati personali in Francia.
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