Il giornalista sportivo Jared Diamond ha pubblicato ieri un articolo sul Wall Street Journal in cui ha proposto un interessante punto di vista, “ribaltato”, sul medagliere olimpico. Diamond ha tenuto il conto dei peggiori piazzamenti in ogni disciplina, assegnando agli ultimi tre una medaglia ciascuno: di zinco per il terzultimo, di stagno per il penultimo e di piombo per l’ultimo.
La spiegazione di questa supremazia britannica, per Diamond, è semplicemente il fatto che, in quanto organizzatori dei giochi olimpici, i britannici partecipano con i propri atleti anche in discipline nelle quali non sono tra i più forti, con risultati in gara di conseguenza negativi. Alcuni dei punti deboli della Gran Bretagna sembrano essere gli sport di squadra. Delle 8 medaglie di piombo, infatti, ben 5 sono arrivate dalle competizioni a squadre: 2 dalla pallanuoto (sia feminile che maschile), 2 dalla pallamano (sia femminile che maschile) e una della pallavolo maschile.
Contando invece soltanto le medaglie di piombo, ovvero quelle assegnato con gli ultimi posti, ci sono due nazionali a pari merito, l’Ucraina e l’Egitto, entrambe con 11 medaglie di piombo. A seguire c’è proprio la Gran Bretagna, con 8, il Brasile con 7 e un gruppetto di inseguitori con 6 medaglie di piombo, tra i quali ci sono gli Stati Uniti, la Cina, la Russia, ma anche l’Italia.
Un paragone aggiuntivo che si può fare, a partire dai dati di Diamond, è confrontare il numero di ultimi posti con il totale degli atleti che ogni paese porta alle Olimpiadi. Si scopre così che la classifica coincide solo per il primo posto: la squadra olimpica della Gran Bretagna ha infatti anche il maggior numero di atleti, secondo i dati raccolti dal Guardian, ben 557, ovvero circa il 5 per cento di tutti gli atleti che competono in queste Olimpiadi. Seguono Stati Uniti (534), Russia (441), Australia (414), Germania (395) e Cina (379). L’Italia ne ha 290.
Foto:Streeter Lecka/Getty Images
Continua sul Post