La lega calcio scozzese sta cercando un modo per non far cominciare il prossimo campionato in terza serie al Rangers Football Club, mediando tra gli interessi economici e la decisa opposizione delle squadre rivali. La squadra è una delle più famose di Scozia, ed è fallita a giugno, dopo essere stata diversi mesi in amministrazione controllata per non aver pagato le tasse. Al momento i Rangers sono in liquidazione, ma nel frattempo è stata creata una “newco”, una nuova società di calcio con lo stesso nome; secondo le ultime decisioni dovrà ricominciare a giocare partendo dalla terza serie, la Scottish Second Division, ma la questione è ancora aperta. Il tempo è poco, comunque, perché il campionato scozzese ricomincia il 4 agosto.
La paura degli organizzatori della massima serie calcistica scozzese (la Scottish Premier League, SPL), scrive il Guardian, è che senza i Rangers in prima serie la SPL possa perdere fino a 16 milioni di sterline di mancati incassi, il prossimo anno. La competizione è già in grave crisi dal 2002, quando Sky ha ritirato le sue offerte per acquistare i diritti televisivi sulle partite. Negli ultimi dieci anni cinque club della lega sono finiti in amministrazione controllata per non essere stati in grado di pagare i loro debiti.
Nessuna delle squadre in crisi finora era di successo come il Rangers Football Club, fondato nel 1872. Insieme ai loro storici rivali Celtic, i Rangers formano la cosiddetta Old Firm (la vecchia società), l'”aristocrazia” del calcio scozzese. Le due squadre, entrambe di Glasgow, hanno vinto un totale di 97 campionati, e i Rangers, con 54 titoli nazionali, è la squadra che ha vinto più scudetti in tutto il mondo. Dal 1998, la SPL è stata vinta ininterrottamente da una delle due.
Mentre i Celtic sono la squadra degli scozzesi di origine irlandese e cattolici, i Rangers, che giocavano a Ibrox, terzo stadio della Scozia, sono la squadra dei protestanti e degli emigrati irlandesi unionisti (cioè favorevoli all’unione dell’Irlanda con la Gran Bretagna). Come i Celtic, i Rangers sono l’unica squadra scozzese ad aver vinto per 9 volte di seguito la SPL, nel loro caso dalla stagione 1988-89 a quella 1996-97. Negli ultimi anni hanno partecipato regolarmente alla Champions League.
La SPL teme che l’assenza dei Rangers dal massimo campionato possa causare un netto calo negli spettatori e quindi nel valore dei diritti televisivi. Tutte insieme, le dodici squadre che al momento compongono la SPL hanno già più di cento milioni di sterline di debiti. I dirigenti delle varie squadre sono divisi sulla questione di che cosa fare con i Rangers: da un lato temono i danni economici e dall’altro ricevono la pressione dei propri tifosi, che non vogliono saperne di regalare un posto in campionato ai Rangers.
Per ora la vittoria è dei tifosi: il presidente della prima serie ha chiaramente annunciato che non è possibile far giocare i Rangers nella First League. La SPL però ha in mente una nuova soluzione, che sarà discussa lunedì. L’idea è di creare una Scottish Premiere League 2, cioè una lega completamente nuova nella quale invitare a giocare i Rangers. Le altre squadre sono contrarie al reintegro dei Rangers, quindi andrebbero invitate nella nuova lega con degli incentivi economici.
All’inizio della crisi i dirigenti dei Rangers hanno cercato di addossare la colpa del tracollo finanziario alla perdita dei diritti televisivi e alla crisi economica. Una grossa parte delle perdite per le squadre scozzesi infatti è stata la diminuzione degli spettatori allo stadio, a causa della crisi. Di recente, però, Malcom Murray, il nuovo presidente della società, ha ammesso le colpe della squadra. In particolare, gli scarsi risultati in Champions League dal 2008-09 ad oggi hanno portato all’esplosione del debito della squadra, passato da 30 milioni di sterline nel 2009 a 134 milioni nel 2012.
Foto: Getty Images/ Jeff J. Mitchell
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