Mentre lunedì sul Corriere della Sera appariva in prima pagina un articolo allarmato sulla scomparsa delle maschere tradizionali dalla cultura italiana moderna (Stenterello, Meneghino, Gianduja, Pantalone) al Post si è discusso di una grande campagna moralizzatrice per l’abolizione del carnevale, festa finto-rivoluzionaria e conformista in cui sono imposte per calendario l’innovazione e la creatività, che si risolvono sempre nei soliti coriandoli, nei soliti carri di cartapesta e nelle solite tristissime mascherate (quando non in violenze e prepotenze). Ma ci sono stati i voti contrari del clown, del gorilla e di Wonder Woman, e quindi abbiamo rinunciato. Anche perché, come ci ha detto la nostra photo editor coperta di farina, c’erano delle belle foto di carnevale nel mondo anche senza i carri con la faccia di Monti. E le maschere a Venezia?