Il 22 ottobre di duecento anni fa in una piccola città dell’Ungheria (ora entro i confini austriaci) nasceva Franz Liszt, uno dei più grandi compositori e pianisti nella storia della musica. Liszt dimostrò già da piccolo di avere notevoli doti, che riuscì a coltivare grazie all’interessamento del padre Adam. A undici anni si trasferì con la famiglia a Vienna dove ricevette lezioni da importanti compositori, compreso l’italiano Antonio Salieri. Dopo un breve periodo a Parigi, nel 1825 suonò al cospetto di re Giorgio IV a Londra ottenendo un notevole successo cui seguì una lunga tournée tra Francia e Svizzera.
Nei primi anni Quaranta dell’Ottocento, dopo alcune rocambolesche avventure compresa una fuga d’amore con Marie d’Agoult che lasciò marito e figlie, Liszt conobbe Robert Schumann e Richard Wagner che influenzarono molto le sue composizioni successive. Tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta, Liszt produsse molti dei suoi pezzi per pianoforte più celebri.
La perdita successiva di due figli contribuì a far maturare un forte sentimento religioso cresciuto negli anni precedenti. Si trovava in Italia quando decise di entrare nel monastero della Madonna del Rosario di Roma e nel 1865 ricevette gli ordini minori in Vaticano diventando abate. In quegli anni compose principalmente musica sacra. Tornò poi a vivere tra Weimar e Lipsia dove continuò a comporre fino al 1886, anno in cui prese una grave polmonite che gli fu fatale.