110, ma senza lode. Il centodecimo campionato di Serie A comincia stasera – Milan-Lazio alle 20:45 – coi postumi di uno sciopero che non era uno sciopero e della partenza di alcuni campioni, in cerca di denaro o fortuna: Eto’o, Pastore e Sanchez. Sullo sfondo, le mai sopite polemiche fra Inter e Juventus sullo “scudetto dei prescritti”. A dispetto di tutto, però, chi segue il calcio – ogni anno, puntuale – aspetta questo nuovo inizio. Con incomprensibile trepidazione. Ecco, perciò, una guida alla Serie A fatta come si deve: per parlare di acquisti e cessioni, consigliarne per il fantacalcio, e dare un voto alla vostra squadra.
ATALANTA – Voto: 2 / 5
Obiettivo – Sfangarla.
Punto di forza – Non fosse per il -6 di partenza, la squadra sarebbe da salvezza tranquilla: la difesa è collaudata, a centrocampo ampia scelta. Insomma, l’ossatura c’è. I sudamericani Ferreira Pinto, Carmona, Schelotto (passaporto italiano, grinta argentina) garantiscono alla linea mediana qualità, quantità e un po’ d’esotismo che non guasta mai. E poi ci sono i nuovi Brighi e Cigarini (di ritorno alla casa madre), che non dispiacerebbero a diverse squadre di metà classifica.
Punto debole – La domanda è: chi segna? Tiribocchi potrebbe risentire di qualche acciacco fisico. Ma il vero dubbio è sul partner: i giovani non sembrano della stessa caratura e, al posto dell’ormai anacronistico Bjelanovic, è arrivato Denis. C’è aria di carestia in zona gol.
Da tenere d’occhio – Il neoacquisto Maximiliano Moralez potrebbe risolvere i problemi, là davanti. In Argentina i gol li faceva, sgusciando fra i difensori. Piccolo come una mezzo litro (è soprannominato “El Frasquito”, la bottiglietta), con il suo 1,59 è il calciatore più basso della Serie A.
BOLOGNA – Voto: 2 / 5
Obiettivo – Salvezza tranquilla.
Punto di forza – Cima e fondo. In porta Gillet (uno dei migliori della Serie A, nonostante la retrocessione col Bari), in avanti un vecchio e un bambino, Di Vaio e Acquafresca, saranno loro le colonne portanti della stagione.
Punto debole – Se ne sono andati i Dioscuri Moras e Britos, centrali rocciosi: e per una squadra che deve salvarsi non è il massimo rivoltare la difesa come un calzino, col rischio che sia pure bucato.
Da tenere d’occhio – L’attaccante uruguaiano Federico Rodriguez. Di lui si sa solo che, alla prima stagione vera, ha segnato 10 gol in 15 partite in patria, con il Bella Vista. Nell’anno in cui agli uruguaiani riesce tutto bene (leggasi Coppa America), il ventenne di Montevideo potrebbe essere un bel colpo sia per il Bologna che per la vostra fantasquadra.
CAGLIARI – Voto: 2 / 5
Obiettivo – Salvezza tranquilla.
Punto di forza – La conferma in blocco del gruppo, al quale si aggiungono alcuni profili interessanti: il ventunenne colombiano Ibarbo (già convocato in nazionale) e il brasiliano Thiago Ribeiro (diversi gol in giro per il mondo). A loro il compito di non far rimpiangere Acquafresca.
Punto debole – Si parlava della conferma in blocco del gruppo come punto di forza. Ma si tratta di un blocco, per l’appunto. E se qualcuno inizia a venir meno – Lazzari, per esempio, è stato ceduto alla Fiorentina – il rischio è che sia tutta la squadra a colare a picco.
Da tenere d’occhio – Nonostante non parta titolare, ha preteso la maglia numero 10, quella che fu di Gianfranco Zola: Moestafa El Kabir ha dimostrato personalità nella scelta. Che venga dal Marocco la nuova “Magic Box”?
CATANIA – Voto: 2.5 / 5
Obiettivo – Niente grattacapi.
Punto di forza – Da centrocampo in su la squadra è davvero tosta: Biagianti, Izco, Ledesma e Llama a macinare, Almiron, Lodi, Gomez e Ricchiuti a raffinare, Maxi Lopez, Suazo e (volendo) Lanzafame a concludere. L’imbarazzo della scelta, anche per mascherare una difesa forse leggerina.
Punto debole – Il Catania “scorbutico” delle ultime stagioni ha quasi sempre avuto allenatori sanguigni, gente di polso (Zenga, Mihajlovic, Simeone); ce lo vedete al loro posto lo scugnizzo volante Montella?
Da tenere d’occhio – Non è che sia una scoperta, ma Francesco Lodi è in procinto di fare il salto di qualità definitivo. Quest’anno, ci scommettiamo, le lodi non si limiteranno al cognome.
CESENA – Voto: 2.5 / 5
Obiettivo – Salvezza tranquilla.
Punto di forza – Il progetto dell’allenatore. Giampaolo è uno dei tecnici più scrupolosi e a Cesena può trovare un gruppo sufficientemente umile da aderire al suo credo tattico. Noi diciamo che non soltanto mangerà il panettone a Natale, ma anche la piadina quest’estate per festeggiare.
Punto debole – Attenzione, là dietro. Manca un centrale d’esperienza, mancano i ricambi. E Sant’Antonioli, portiere ormai 42enne, non farà sempre il miracolo.
Da tenere d’occhio – Ce ne vorrebbero venti, di occhi, per star dietro ai giocatori da seguire. Su tutti, però, appuntatevi Antonio Candreva: se dalla comparsa pensierosa dei tempi della Juve si conferma il regista pensante versione Parma, tornerà uomo-mercato.
CHIEVO – Voto: 2 / 5
Obiettivo – Salvezza tranquilla.
Punto di forza – Il centrocampo: quando ci giochi contro, quelli del Chievo sembrano essere sempre incredibilmente in superiorità numerica, tanta è la grinta. Ottimo l’inserimento del mastino Hetemaj.
Punto debole – Il Chievo è equilibrato come una bilancia da farmacista. Nonostante ciò, qualche problema potrebbe venire dalla panchina: lunghissima ad agosto, potrebbe rivelarsi improvvisamente corta a gennaio.
Da tenere d’occhio – Michael Bradley. Il terzo statunitense ad arrivare in Serie A (dopo il mitico Lalas e Onyewu) potrebbe essere il primo che sa anche giocare a calcio. Centrocampista di lotta e di governo col vizietto del gol: potenzialmente un colpaccio.
FIORENTINA – Voto: 3 / 5
Obiettivo – L’Europa.
Punto di forza – Non avere nulla da perdere. La salvezza c’è, tutto quel che viene è in più.
Punto debole – Non avere nulla da vincere. Cinque anni fa il presidente promise lo scudetto in cinque anni. Sono passati, e ora – se va bene – si punta all’Europa League. Mai così poco entusiasmo.
Da tenere d’occhio – Dopo un anno in infermeria, è da Jovetic che dipenderanno molte delle sorti della squadra. Quello da tenere d’occhio, però, è Lazzari. In teoria ha tutto: corsa e piedi buoni. Qualche anno fa era una grande promessa, lì a un passo dai migliori. Poi un periodo anonimo. Senza le stesse aspettative deve rilanciarsi. La perfetta metafora della Fiorentina.
GENOA – Voto: 3.5 / 5
Obiettivo – L’Europa.
Punto di forza – Malesani. È la squadra per lui, sanguigno offensivista e proletario: a Bologna, ha ammesso, soffriva l’essere costretto a difendersi; a Genova potrà attaccare. Ha tanti giovani sconosciuti, e il vantaggio che nessuno di loro deve partire titolare. Alla fine dell’anno lo sarà più d’uno.
Punto debole – L’attacco. La difesa è solida, con gli ottimi acquisti Frey e Bovo. Il centrocampo ha qualità e potenziale raro (Constant–Veloso–Kucka). Davanti c’è l’unico buco: Palacio è rimasto, ma non è arrivato un partner dello stesso livello. Con Gilardino sarebbe stata la vera outsider.
Da tenere d’occhio – Sono sei mesi che si aspetta di vedere Zé Eduardo, ora che potrebbe giocare si è infortunato. E allora Birsa. Centrocampista sloveno, di tutti gli uomini nuovi con il compito di sorprendere è quello più bravo.
INTER – Voto: 4 / 5
Obiettivo – Vincere.
Punto di forza – I giovani. Quelli nuovi (Poli, Castaignos) e quelli del vivaio (Obi, Faraoni). Gettati in mare aperto da Gasperini, dovranno dimostrare di saper nuotare da soli. E ci sarebbe pure quel Coutinho, che deve ancora decidere che pesce essere.
Punto debole – Sembra si stia insinuando un complesso d’inferiorità nei confronti del Milan, alimentato non solo dallo Scudetto perso lo scorso anno, ma dalle 3 sconfitte su 3 negli ultimi derby disputati. E poi, l’addio di Eto’o, il mercato al risparmio, il fascino del club messo in discussione e la gaffe-Champions sull’acquisto di Forlan. Gli avversari si danno di gomito: sarà mica tornata la vecchia Inter?
Da tenere d’occhio – Scontato? Sì, lo è. Ma Diego Milito rimane comunque l’uomo più atteso della stagione. È lui che farà la differenza, occorre solo capire se in positivo (come nell’anno di grazia 2010) o in negativo (come l’anno passato, nel quale ha collezionato il record di fuorigioco in un campionato).
JUVENTUS – Voto: 3.5 / 5
Obiettivo – Non si dice ma si pensa.
Punto di forza – Il nuovo stadio. Primo stadio di proprietà in Italia e record di abbonamenti post-Calciopoli: 24 mila. Giocare lì darà punti in più: Nedved dice 8, Agnelli 10, Del Piero addirittura 12.
Punto debole – La difesa. L’anno passato, in casa, fu la peggiore del campionato. Certo, il tragicomico Motta non sarà più titolare, ma sarebbe servito ben altro. Bonucci, inoltre, dovrà stabilire che fare della sua vita calcistica.
Da tenere d’occhio – Antonio Conte. È un uomo in missione, e la sua somiglianza col Charles Bronson di C’era una volta il West non può distoglierci da questa domanda: è qui perché bravo o perché juventino? Probabilmente per entrambi i motivi.
LAZIO – Voto: 3.5 / 5
Obiettivo – Champions League.
Punto di forza – L’attacco. Lo scorso anno il migliore è stato Hernanes: assist e gol, per poi esultare con la sua caratteristica capriola. Nel dubbio, Lotito ha deciso di affiancargli altri due carpiati: il rodmaniano Cissé e la faccia triste di Klose. Un trio mortale: per le difese, e per i salti – mortali anch’essi – con i quali celebrano i gol.
Punto debole – Le fasce. Klose è uno che, per dire, ha segnato cinque gol di testa in un solo mondiale. Ma i cross? Chi li farà i cross? Scaloni?
Da tenere d’occhio – Federico Marchetti. Mobbizzato la stagione scorsa in quel di Cagliari, quest’anno vorrà riprendersi tutto, Nazionale inclusa.
LECCE – Voto: 1 / 5
Obiettivo – Sfangarla.
Punto di forza – Il centrocampo. “El Pollo” Olivera e capitan Giacomazzi sono due vecchi bucanieri sudamericani ormai laureati in calcio italiano. Sottocoperta, invece, lavorano Giandonato, Strasser e Bertolacci, giovani e pronti all’arrembaggio.
Punto debole – La difesa. Farà acqua da tutte le parti. D’altronde, se l’uomo di punta è Moris Carrozzieri, qualcosa è andato storto.
Da tenere d’occhio – Luis Muriel. Ventenne colombiano che ha fatto faville al mondiale Under 20. Forse un po’ grezzo ma, se avrà spazio, si farà notare. E forse è solo nostalgia, ma ha un che di Tino Asprilla.
MILAN – Voto: 4.5 / 5
Obiettivo – Vincere.
Punto di forza – Ibra. Le sue squadre hanno chiuso in testa gli ultimi otto campionati. C’è da aggiungere altro?
Punto debole – Il centrocampo. Gattuso, Van Bommel, Ambrosini: vecchi cagnacci neanche troppo affamati. La qualità di Aquilani manca di nerbo, quella di Seedorf va per i 36, e l’energia di Nocerino e Boateng non farà reparto da sola.
Da tenere d’occhio – Ignazio Abate. Lo sa bene che i campioni sono altri, ma sa anche che, a forza di stantuffare sulla destra, potrebbe ritrovarsi agli Europei.
NAPOLI – Voto: 4 / 5
Obiettivo – Si pensa ma non si dice.
Punto di forza – Il collettivo. Il Napoli vanta una guida sicura, un sistema di gioco oliato e un gruppo coeso. Tante star ma nessuna prima donna.
Punto debole – La difesa. Presi singolarmente, i centrali difensivi non sono il massimo. Morgan de Sanctis potrebbe avere un bel po’ di lavoro.
Da tenere d’occhio – Goran Pandev. Tra Mondiali e Coppa America, Cavani e Lavezzi non si riposano da due anni, e ci sarà molto spazio per il macedone. Anche se non esattamente un condottiero, è l’unico in rosa con qualche trofeo in carniere: farà comodo.
NOVARA – Voto: 1.5 / 5
Obiettivo – Sfangarla.
Punto di forza – L’inerzia. Non solo due promozioni di fila non arrivano mai per caso, ma raramente sono seguite da una retrocessione immediata.
Punto debole – L’attacco. L’abbondanza non è abbastanza. Granoche, Morimoto e Meggiorini hanno sì familiarità con la massima serie, ma molta meno col gol.
Da tenere d’occhio – Andrea Mazzarani. Qualche golletto importante potrebbe invece segnarlo questo giovane centrocampista dagli ottimi tempi d’inserimento. Core de Roma, ma di proprietà dell’Udinese.
PALERMO – Voto: 2.5 / 5
Obiettivo – Niente grattacapi.
Punto di forza – L’attacco. Grondante talento fresco, con Jojo Ilicic e la Joya Hernandez che si metteranno definitivamente alla guida delle operazioni offensive, Zahavi sarà copilota e Miccoli nel bagagliaio. Allacciate le cinture.
Punto debole – Il presidente. Da quando è nel calcio, Maurizio Zamparini ha cacciato 36 allenatori e, negli ultimi dieci anni, il Palermo ne ha cambiati 16. L’uomo è vulcanico e la panchina è zona sismica.
Da tenere d’occhio – Eran Zahavi. L’hanno scovato a Tel Aviv per via d’una splendida rovesciata in Champions League. Per magrezza, movenze e fantasia ricorda Pastore, eppure tenterà di farcelo dimenticare.
PARMA – Voto: 2.5 / 5
Obiettivo – Niente grattacapi.
Punto di forza – Le fasce. In fase offensiva, il Parma manderà in crisi fior fior di terzini con la sua masnada di fantasiosi folletti: Valdés, Biabiany, Palladino e Giovinco (quando si allargherà).
Punto debole – L’attacco. Quello odierno è un calcio esigente, soprattutto in area di rigore: Giovinco è molto basso (1.64), Pellè molto alto (1.93), Crespo molto vecchio (36), Floccari troppo morbido. E nessuno di loro farà più di dieci gol.
Da tenere d’occhio – Ne segnaliamo due, due giovani: Matteo Rubin, che ha le qualità per entrare nel sempre più ristretto club dei bravi terzini italiani. E Nwankwo, proveniente dalla bottega dell’Inter, sarà più di un apprendista.
ROMA – Voto: 3.5 / 5
Obiettivo – Champions League.
Punto di forza – La creatività. Dovremo spesso stroppicciarci gli occhi: i nuovi arrivi, Pjanic e Bojan su tutti, saranno messi in condizione di eseguire tutti i loro numeri migliori, e non dimentichiamo che ce sta sempre er Pupone.
Punto debole – La chimica, come si dice. Al duro Luis Enrique – allenatore alla prima esperienza vera – il compito di miscelare i tanti nuovi arrivi con la vecchia guardia. È una bella scommessa, ci sarà bisogno di tempo.
Da tenere d’occhio – José Ángel. Un terzino sinistro completo e moderno: veloce, tecnico, potente e anche elegante. È un asturiano di Gijón, esattamente come il suo nuovo allenatore. Anche questo aiuterà.
SIENA – Voto: 1.5 / 5
Obiettivo – Sfangarla.
Punto di forza – Il centrocampo. Il piede principale dell’industriosa mediana senese sarà il sinistro di Gaetano D’Agostino, che evidentemente aveva il bianconero scritto nelle stelle. Due estati fa fu vicinissimo a quello di Torino, dopo tre stagioni all’Udinese. Oggi lo indossa tra le colline toscane.
Punto debole – L’attacco. 16 gol in Serie A: Totò Di Natale (mica Pelé) li realizzò l’anno scorso nel girone di ritorno; Calaiò li ha messi a segno in carriera. Inutile negarlo: c’è poco da star tranquilli, e molto da sperare nell’exploit di qualche ragazzino.
Da tenere d’occhio – Mattia Destro. Un ragazzino, appunto. Lì davanti avrà spazio, è sicuro. E ha talento, anche questo è indubbio. Per lui è una grossa opportunità, per Siena una piccola speranza.
UDINESE – Voto: 3 / 5
Obiettivo – L’Europa.
Punto di forza – Passano i giocatori, gli allenatori, i dirigenti, rimane un uomo solo al comando: il presidente Giampaolo Pozzo. “Signore delle plusvalenze”, ogni anno, da almeno 15 anni, riesce nell’impresa di gestire la baracca, guadagnandoci e reinvestendo sui mercati esteri.
Punto debole – La rosa, come al solito, è una babele: una trentina di giocatori, almeno dieci lingue diverse. Ma il veneto Guidolin, tutto sommato, saprà farsi capire.
Da tenere d’occhio – Danilo, insolitamente affidabile difensore brasiliano, si candida a proseguire la scia di degni centrali difensivi lanciati dall’Udinese (Gargo, Kroldrup, Felipe, Zapata). Ha l’età giusta (27), può far bene. Ventunenne, invece, il promettente Fabbrini: appuntatevi anche questo nome.
foto Cagliari: New Press/Getty Images; foto Catania: Gabriele Maltinti/Getty Images; foto Cesena: Sifalcia; foto Genoa: Luca Villani/Lapresse; foto Lazio: Paolo Bruno/Getty Images; foto Milan: Alberto Pizzoli/AFP/Getty Images; foto Palermo: Tullio M. Puglia/Getty Images; foto Roma: AP Photo/Andrew Medichini; foto Siena: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images; foto Giampaolo Pazzini: OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
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