Alimentate un po’ dal virus e un po’ dal noto meccanismo con cui sono solite propagarsi questo genere di voci infondate – su Internet come nel mondo reale – nel giro di qualche giorno i media si sono buttati sulla cosa, raccontando delle voci (l’agenzia AGI ha scritto che “Fidel Castro è in coma, o forse è morto, stando a quanto si legge su Twitter”). Yoani Sanchez, blogger e attivista cubana, il 30 agosto ha scritto su Twitter di essere sommersa da telefonate che gli chiedono se Castro è morto o no, e di non saperne nulla. Ieri l’analisi di Yoani Sanchez si è fatta più completa: “Le voci sulla morte di Fidel Castro circolano ciclicamente. È meglio impegnarsi a vivere già nel post-castrismo”.
Nel frattempo, però, a impedire che la bolla di voci si sgonfiasse sono intervenute due cose. La prima è un editoriale apparso sul quotidiano venezuelano El Universal, dove si legge che “la salute di Fidel Castro si sta deteriorando” e che “questa è la ragione per cui il presidente Hugo Chávez ha deciso di non andare a Cuba per proseguire la chemioterapia ma farsi ricoverare all’ospedale militare Carlos Arvelo di Caracas”. La seconda è la notizia dei crescenti guadagni del fondo Herzfeld Caribbean Basin, un fondo che investe in molte imprese cubane e quindi guadagna fiducia e investimenti ogni volta che le posizioni degli Stati Uniti e quelle di Cuba si avvicinano e i loro rapporti commerciali migliorano. Il fondo ha guadagnato ieri il 3,7 per cento, il guadagno più alto dall’11 agosto: non vuol dire che le voci sulla morte di Fidel Castro hanno fondamento, ovviamente, ma vuol dire che le voci false stanno avendo conseguenze concrete e vere.
Fidel Castro ha compiuto 85 anni questo mese. Ha lasciato il potere a suo fratello Raul nel luglio del 2006, quando è stato sottoposto a un intervento chirurgico all’intestino, e si è dimesso ufficialmente da presidente del Consiglio e Comandante il 18 febbraio del 2008.
Continua sul Post