Cosa succede a Glastonbury

La storia e le foto del festival musicale più affollato d'Europa

Era il 1970, il giorno dopo la morte di Jimi Hendrix, e 1500 persone pagarono una sterlina per piantare la loro tenda e assistere a due giorni di concerti: suonavano Marc Bolan, Keith Christmas, gli Stackridge, Al Stewart, i Quintessence. Il latte fresco era offerto dall’organizzazione. Il primo anno si chiamava Pilton Pop, Blues & Folk Festival, nel ’71 è diventato Glastonbury Fair, più grande, gratuito, con un grande palco a forma di piramide e organizzato nella campagna inglese durante il periodo del solstizio d’estate: in poche parole, più simile a quello che è ora il Glastonbury Festival of Contemporary Performing Arts, meglio noto come Glastonbury Festival, il più importante festival musicale europeo.

In oltre quarant’anni di storia, il Glastonbury ha avuto parecchie edizioni degne di nota oltre a quella già citata del 1971. Sette anni dopo, per esempio, non era stato organizzato alcun concerto: ma un gruppo di hippie che aveva appena festeggiato il solstizio a Stonehenge, aspettandosi di trovarlo, montò un piccolo palco improvvisato e organizzò un mini-festival su due piedi, attirando la partecipazione di quasi cinquecento persone.

Solo negli anni Ottanta il Glastonbury divenne un evento con ricorrenza annuale, con un’area dedicata ai bambini, introiti economici (devoluti in gran parte in beneficenza) e un nome riconosciuto a livello internazionale. Le presenze sono cresciute di anno in anno: ora sono oltre 150.000 le persone che ogni anno assistono ai tre giorni di rassegna musicale, teatrale e artistica, e moltissimi da sempre gli «ospiti non paganti», intrusi e spettatori che sono riusciti a violare le barriere di sicurezza.

Famosissime le esibizioni di David Bowie, degli Oasis, di Jeff Buckley, dei Pet Shop Boys. Quest’anno si alterneranno sul palco Primal Scream, Mumford & Sons, The Chemical Brothers, Jimmy Eat World, The Kills, Queens of the Stone Age, Kaiser Chiefs e Bombay Bicycle Club.

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