Nella ricca produzione di albi e storie parallele dedicate a Spider-Man dalla Marvel, è arrivata ieri la notizia che il Peter Parker della serie Marvel Ultimate morirà, e con lui il ciclo «aggiornato» che nel 2001 aveva inaugurato molte rivisitazioni di supereroi degli anni Sessanta e Settanta riletti in chiave moderna e con storie slegate da quelle della serie classica (che ha continuato e continua a essere pubblicata).
La morte, per quanto drammatica, non è una sorpresa. A Novembre la Marvel aveva dichiarato che lo Spider-Man dell’universo Ultimate avrebbe affrontato un destino incerto nell’ultima storia, che lo scrittore Brian Michael Bendis aveva intitolato «La morte di Spider-Man»: un arco narrativo di otto numeri che ha visto il ritorno dei disegni di Mark Bagley, che aveva illustrato i primi 111 numeri della serie Ultimate.
Bendis ha detto all’Associated Press che, nel numero 160 del fumetto, Peter Parker combatterà valorosamente ma morirà, da eroe, in una battaglia all’ultimo sangue. Contro chi?
Avviso! Seguono spoiler, non leggete se non volete sapere come va a finire.
È Goblin a uccidere Spider-Man nella battaglia finale, in una scena che ha fatto piangere Bendis di commozione mentre la scriveva. Quando un supereroe muore in una serie Ultimate, infatti, è improbabile che ritorni: non sono quindi in programma bizzarre resurrezioni, ma secondo Mark Paniccia, senior editor di Marvel, non si tratta di una conclusione netta. C’è tanto altro in programma, e la morte di Peter Parker è solo un passo necessario per arrivarci.
Ovviamente la sorte dell’Ultimate Spider-Man non sfiorerà affatto l’Amazing Spider-Man della serie originale, ideata da Stan Lee, che segue un arco narrativo completamente diverso e che resterà vivo e vegeto a farsi pizzicare dal suo senso di ragno e a combattere il crimine per le strade di New York.