Nella sua rubrica di televisione sull’inserto domenicale del Sole 24 Ore Daniele Bellasio riflette sulla “crisi di identità” della musica in tv.
La musica in tv è alla ricerca di una sua nuova identità e la colpa, o il merito, è del web. I nostalgici si accavallano di generazione in generazione. Ecco le ere geologiche ricordate a casaccio: Canzonissima, Un disco per l’estate, Discoring, Deejay Television (la trasmissione che diede i natali tra gli altri a Jovanotti), qualche quiz tipo Sarabanda, qualche amarcord come Anima mia, sempre San Remo, per un po’ anche il Festival Bar e poi gli ospiti big nei varietà, che però non sono più varietà musicali. Anzi, forse non ci sono proprio più i varietà, come le mezze stagioni. Se non vi ricordate i duetti tra Mina e Giorgio Gaber, su YouTube si trovano. Semmai ci sono one man show condotti da cantanti. Il tutto fino ad arrivare ai talent: X Factor e Amici, infatti, se le danno di santa ragione e sana concorrenza. Ecco il punto: il mondo digitale ha mandato in crisi le case discografiche per la diffusione della musica su supporti non fisici e spesso gratuiti, la tv ha aiutato le case discografiche a riprendersi creando le star dei talent show, in tutto ciò la musica ha perso la sua identità in tv.
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