A general view of the final hiding place of Al-Qaeda chief Osama bin Laden in Abbottabad on May 5, 2011. Pakistan faces the prospect of Osama bin Laden's final hiding place becoming a shrine or macabre tourist spot unless the military destroys a compound attracting hundreds of visitors a day. AFP PHOTO/Asif HASSAN (Photo credit should read ASIF HASSAN/AFP/Getty Images)

Bin Laden studiava altri attentati, dicono gli USA

La CIA controllava la casa di Abbottabad da mesi, da un edificio vicino

Fonti della Casa Bianca, scrive il New York Times, hanno riferito al giornale che nel materiale portato via dalla casa di bin Laden ad Abbottabad e nelle informazioni fornite dalla CIA che teneva d’occhio “da mesi” l’edificio, ci sarebbero prove di progetti recenti di attentati sul suolo americano, in particolare contro i treni.

I documenti comprendono un appunto scritto a mano del febbraio 2010 che allude al deragliamento di un treno su un ponte, eventualmente a Natale, Capodanno, il giorno del discorso sullo Stato dell’Unione o nel decimo anniversario dell’11 settembre. Ma non ci sono prove di un progetto specifico.

Malgrado questo progetto sia stato spiegato dal portavoce della Casa Bianca Matt Chandler come datato e vago, non tale da giustificare nuove misure di sicurezza oggi sui trasporti ferroviari, un responsabile dell’amministrazione ha detto al New York Times che bin Laden non era – come alcuni avevano sostenuto negli anni scorsi – una figura laterale alle minacce terroristiche, ma continuava a progettare attacchi e a comunicare con altri personaggi attivi di una rete terroristica. La tesi di un allontanamento di bin Laden dalla guida del terrorismo è invece rinnovata in questi giorni dalle autorità pakistane, evidentemente desiderose di diminuire la loro responsabilità nell’averlo ospitato senza darsi sufficiente pena di aiutare gli americani a individuarlo: una fonte pakistana citata dal Wall Street Journal ha raccontato che bin Laden e l’altro leader al-Zawahiri avrebbero rotto i rapporti da molti anni.

Sempre secondo l’articolo del New York Times, la CIA controllava l’abitazione di bin Laden da una casa vicino, all’insaputa anche delle autorità e dell’intelligence pakistana, raccogliendo immagini da dietro finestre a specchio e ascoltando quel che veniva detto nell’abitazione. Ma la sorveglianza non sarebbe mai stata in grado di individuare con sicurezza nell’uomo alto che vedeva camminare nel cortile – “il marciatore” era il nome che gli avevano dato – Osama bin Laden.
Un altro elemento che gli esperti americani dicono debba suggerire un ripensamento sulla minore importanza di un tempo del ruolo di bin Laden è la scoperta che il suo rifugio non era in una grotta tra le montagne ma in una zona assai abitata a poca distanza dalla capitale del Pakistan.

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