Il primo numero di Action Comics, pubblicato dalla DC Comics, uscì nel giugno del 1938. Le prime tredici pagine contenevano il debutto di uno dei supereroi più celebri di sempre: quello che si chiama semplicemente Superman, è un alieno che arriva dal pianeta Krypton, nella vita di tutti i giorni è un reporter al Daily Planet di nome Clark Kent ma quando è necessario indossa la tuta blu e rossa (con appena un po’ di giallo). Che, non a caso, sono i colori della bandiera americana. Il personaggio creato da Jerry Siegel e Larry Schuster diventerà negli anni uno dei fumetti di maggior successo, ma soprattutto un simbolo degli Stati Uniti. Superman è diventato, con il tempo (nelle prime storie era decisamente brutale e maleducato), un personaggio con un forte senso della morale e della giustizia. Dopotutto, è stato cresciuto in una fattoria del Kansas, e i suoi genitori gli hanno insegnato i sani valori americani del Midwest.
La serie di Action Comics è arrivata al numero 900 e anche Superman comincia ad accusare il tempo che passa. Negli ultimi dieci o quindici anni le storie a fumetti dei giganti del settore come la Marvel e la DC hanno iniziato a riflettere in misura sempre maggiore gli avvenimenti del mondo reale e anche i temi più in discussione nel dibattito politico. Nella storia breve “The Incident”, scritta da David S. Goyer e disegnata da Miguel Sepulveda per il numero 900 dell’albo a fumetti, il governo americano rimprovera a Superman di essere apparso a Teheran e di aver sostenuto i rivoltosi, con una chiara allusione alle proteste degli ultimi mesi in Medio Oriente. Superman decide che le sue azioni non possono più identificarsi con la politica estera americana, e che parlerà alle Nazioni Unite rinunciando alla cittadinanza USA.
Secondo il sito specializzato Comic Alliance, la breve storia in Action Comics #900 potrebbe avere grandi conseguenze nell’evoluzione di Superman, se sarà “accolta” anche nelle numerose altre serie a fumetti che hanno il supereroe come protagonista o personaggio.
Foto: Mark Dadswell/Getty Images
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